Cellulare
cel-lu-là-re
Significato Come aggettivo, relativo alla cellula; come sostantivo, carcere o veicolo in cui i detenuti sono rinchiusi in celle o compartimenti singoli, e telefono portatile
Etimologia derivato di cellula, uguale in latino, diminutivo di cella ‘cantina, piccola stanza’, affine a celare ‘nascondere’.
Parola pubblicata il 18 Marzo 2017
Siamo davanti a uno splendido esempio di come, all’orecchio di persone di generazioni diverse, la stessa parola possa suonare differente.
Classicamente ‘cellulare’, nelle vesti di sostantivo, richiamava il mondo della detenzione - il che non stupisce, data la sua derivazione da ‘cella’. In specie, descriveva tanto le galere in cui i detenuti erano segregati uno per cella, quanto i veicoli (carrozzoni prima, furgoni poi) usati per il loro trasporto, separati in compartimenti diversi perché non potessero comunicare fra loro. E questi sono stati praticamente gli unici significati del sostantivo ‘cellulare’ dalla seconda metà dell’Ottocento fino all’avvento dei telefoni portatili, affermatisi come beni di massa durante gli anni ‘90.
Il nome ‘cellulare’ per descrivere questi apparecchi scaturisce dall’organizzazione a celle della nuova rete telefonica di ripetitori: ordinatamente, ciascuno copre un’area formando un tessuto di celle che assicura un segnale costante. Ricordo perfettamente il divertimento dei miei nel chiamare il telefonino col nome del furgone della polizia penitenziaria.
Questi usi sono comunque sostantivazioni dell’aggettivo ‘cellulare’ (carcere cellulare, furgone cellulare, telefono cellulare). Un attributo fertilissimo che nasce dall’immagine della cellula - letteralmente, in latino, una piccola cella - unità discreta alla base di strutture biologiche, politiche, sociali, architettoniche e via dicendo.