Etimologia
dal latino: fero porto. Quindi, che porta.
E’ una parola che amo profondamente. La considero una delle caratteristiche più nobili che si possano attribuire a persone, esperienze, sentimenti, opere d’arte. E’ il vivo rigoglio della primavera, è l’immensità dei campi di grano dorato, è il rosso polveroso dei grappoli d’uva maturi sulle viti, rifratto, tramutato in infinite sfumature che si sorprendono in un ricordo, nella complicità di un maestro, nel suggerimento sorridente di un amico, nell’euforia entusiasta di un momento, in una nuova creazione, intorno alle spalle e negli occhi della persona amata.
Parola semplice, completa e vertiginosamente bella, il cui riflesso è da ricercare e cogliere con presenza intenta.
E’ una parola che amo profondamente. La considero una delle caratteristiche più nobili che si possano attribuire a persone, esperienze, sentimenti, opere d’arte. E’ il vivo rigoglio della primavera, è l’immensità dei campi di grano dorato, è il rosso polveroso dei grappoli d’uva maturi sulle viti, rifratto, tramutato in infinite sfumature che si sorprendono in un ricordo, nella complicità di un maestro, nel suggerimento sorridente di un amico, nell’euforia entusiasta di un momento, in una nuova creazione, intorno alle spalle e negli occhi della persona amata.
Parola semplice, completa e vertiginosamente bella, il cui riflesso è da ricercare e cogliere con presenza intenta.