Discreto
di-scré-to
Significato Che ha discernimento; distinto; abbastanza buono, moderato; che si comporta con misura, in maniera appropriata, in particolare che sa tacere; discontinuo
Etimologia participio passato del verbo latino discernere, composto da dis- separare e cernere scegliere. Scegliere separando.
Parola pubblicata il 10 Agosto 2015
Una parola che schiude una valanga di significati: per fare ordine, cominceremo dal principio. (Geniale, eh?)
Il verbo discernere, di cui ‘discreto’ è participio passato, ha il significato di distinguere, separare. Si tratta di uno degli aspetti più importanti di intelligenza e saggezza: ridurre questioni complesse in parti minute, cogliendo particolarità, sfumature, differenze. Il discreto, quindi, è in primis colui o ciò che ha la dote del discernimento (Tizio ha un intelletto discreto), e in secondo luogo ciò che è distinto, chiaro, ben separato (hai posto sul tavolo questioni discrete che adesso affronteremo con facilità).
Un concetto affine al chiaro e distinto che a questo punto si impone è quello di misura: l’essere discreto, cioè ponderato e distinto, trae inevitabilmente fuori dal caos bestiale. Un risultato discreto emerge, è abbastanza buono, si diparte dalla massa confusa; un pasto discreto è buono e soddisfacente, senza esagerazioni. questo connotato di misura è vigoroso in quelli che forse sono i significati più comuni di ‘discreto’ - cioè quelli riferiti direttamente alle persone. Se ospitiamo una persona discreta, significa che sa comportarsi a modo, senza invadenza: il discreto è sempre opportuno. In particolare, questa parola la troviamo spesso riferita alla capacità di tenere per sé un segreto, di tacere: se prima di parlare con qualcuno chiedo se posso contare sulla sua discrezione, gli sto domandando di non dire ad altri ciò che gli sto per dire.
Infine, con un senso molto vicino a quello etimologico originario, in matematica e in fisica per ‘discreto’ si intende ciò che è definito per punti - al contrario del ‘continuo’, che varia senza intervalli. Ad esempio, i numeri naturali sono discreti, mentre i numeri reali continui; un insieme di masse puntiformi è discreto, mentre un oggetto dotato di volume con massa è continuo; e Infine, l’energia è assorbita e emessa per entità discrete dette ‘quanti’.