SignificatoRiconoscere una differenza; caratterizzare, evidenziare; dividere, ripartire
Etimologia voce dotta, recuperata dal latino distinguere ‘separare, marcare’, ma propriamente ‘segnare con uno strumento a punta’.
Ancora una volta siamo davanti a una parola che offre una legione articolata di usi, i quali tutti però scaturiscono da un’immagine semplice e pulita.
In latino troviamo paro paro il verbo ‘distinguere’. Questo è costruito con il prefisso ‘dis-‘, con significato distributivo (diciamo un ‘qua e là’), e da ‘stinguere’, verbo non attestato ma presente nella composizione di molti termini (come ‘istinto’) col significato di ‘pungere’. Abbiamo così una parola che indica propriamente il segnare con punti.
Il punto è un segno essenziale, che sintetizza unità discrete, separate. In questo caso, unità di pensiero e di percezione. Se sono capace di distinguere due tipi di pasta, concettualmente è come se vi apponessi due punti - appunto - distinti, a rendermi più chiara la differenza: uno è una cosa, uno è un’altra. E lo stesso vale per i gemelli che distinguo solo grazie all’acconciatura, ma anche per la nebbia così fitta che non mi permette di distinguere le strade. La distinzione ci si presenta allora come una capacità fondante dell’intelligenza e dei sensi.
anche lo studente brillante che si distingue dai compagni ha un punto virtuale che lo diparte dagli altri; il signore distinto non è confuso con la folla; mio babbo distingue i migliori racconti di un’antologia con una spunta a matita sull’indice. E inoltre posso distinguere il testo lungo in paragrafi, o distinguere le fasi di un procedimento. Riconoscere una differenza, caratterizzare, evidenziare, dividere: una sequenza ridotta a una singola azione, al mettere un punto.
È bello accorgersi di quanto siano puri, concreti e immediati i significati primi delle parole più acute della nostra lingua.
Ancora una volta siamo davanti a una parola che offre una legione articolata di usi, i quali tutti però scaturiscono da un’immagine semplice e pulita.
In latino troviamo paro paro il verbo ‘distinguere’. Questo è costruito con il prefisso ‘dis-‘, con significato distributivo (diciamo un ‘qua e là’), e da ‘stinguere’, verbo non attestato ma presente nella composizione di molti termini (come ‘istinto’) col significato di ‘pungere’. Abbiamo così una parola che indica propriamente il segnare con punti.
Il punto è un segno essenziale, che sintetizza unità discrete, separate. In questo caso, unità di pensiero e di percezione. Se sono capace di distinguere due tipi di pasta, concettualmente è come se vi apponessi due punti - appunto - distinti, a rendermi più chiara la differenza: uno è una cosa, uno è un’altra. E lo stesso vale per i gemelli che distinguo solo grazie all’acconciatura, ma anche per la nebbia così fitta che non mi permette di distinguere le strade. La distinzione ci si presenta allora come una capacità fondante dell’intelligenza e dei sensi.
anche lo studente brillante che si distingue dai compagni ha un punto virtuale che lo diparte dagli altri; il signore distinto non è confuso con la folla; mio babbo distingue i migliori racconti di un’antologia con una spunta a matita sull’indice. E inoltre posso distinguere il testo lungo in paragrafi, o distinguere le fasi di un procedimento. Riconoscere una differenza, caratterizzare, evidenziare, dividere: una sequenza ridotta a una singola azione, al mettere un punto.
È bello accorgersi di quanto siano puri, concreti e immediati i significati primi delle parole più acute della nostra lingua.