SignificatoChe dura un solo giorno; transitorio, di breve durata
Etimologia voce dotta recuperata dal greco ephémeros, composto da epí ‘sopra, in’, ed heméra ‘giorno’, quindi ‘che dura un solo giorno’.
Lo sguardo poetico e lo sguardo scientifico hanno molto in comune; il loro modo di attingere al particolare del mondo finisce non di rado per connetterli, e per rendere scientifiche parole poetiche, poetiche parole scientifiche. Serve dirlo? Questo è un caso del genere.
Ephémeros è un termine del greco tardo, sviluppato in ambito medico. Significa ‘che dura un solo giorno’, e in origine è riferito alla febbre. È interessante come la considerazione di questa qualità emerga per descrivere un sintomo transitorio — ma una volta che una parola del genere ce l’hai, le possibilità ulteriori della sua portata sono evidenti.
Il giorno è la più solida unità di misura del tempo che abbiamo, forse l’unica realmente discreta, insieme all’anno — l’aggancio è astronomico, numerabile, e risponde a leggi che hanno un aspetto d’eternità. Ma per quanto molto possa accadere nel suo spazio, il giorno scivola con rapidità: i giorni sono fugaci, e ciò che dura un giorno dura poco, pochissimo.
È così che l’effimero, da attributo clinico, si fa nel più ampio genere ciò che ha breve durata. Ma attenzione: non tutto ciò che è breve è effimero. Non dico effimero un film perché è corto, la raccolta non è effimera perché contiene solo una manciata di poesie, l’intervento rapidissimo del meccanico sull’automobile non è effimero per questo. L’effimero è di quella breve durata che ce lo fa considerare passeggero, transeunte, impermanente. Film e raccolte dal carattere effimero si dimenticano subito, l’intervento effimero ne richiederà un altro molto presto.
Così può essere effimero il piacere di una vacanza che avevamo sognato, effimera una preoccupazione che svapora; possono essere effimere certe glorie tanto acclamate, effimeri fiori che compaiono per un breve torno dell’anno, effimeri insetti adulti che vivono solo poche ore.
È una parola che per questa sua speciale considerazione ha un’aura malinconica, eppure conserva una luce particolare, che non è solo quella di un’eleganza pulita, gradevolmente ricercata: ha un carattere... diurno.
Lo sguardo poetico e lo sguardo scientifico hanno molto in comune; il loro modo di attingere al particolare del mondo finisce non di rado per connetterli, e per rendere scientifiche parole poetiche, poetiche parole scientifiche. Serve dirlo? Questo è un caso del genere.
Ephémeros è un termine del greco tardo, sviluppato in ambito medico. Significa ‘che dura un solo giorno’, e in origine è riferito alla febbre. È interessante come la considerazione di questa qualità emerga per descrivere un sintomo transitorio — ma una volta che una parola del genere ce l’hai, le possibilità ulteriori della sua portata sono evidenti.
Il giorno è la più solida unità di misura del tempo che abbiamo, forse l’unica realmente discreta, insieme all’anno — l’aggancio è astronomico, numerabile, e risponde a leggi che hanno un aspetto d’eternità. Ma per quanto molto possa accadere nel suo spazio, il giorno scivola con rapidità: i giorni sono fugaci, e ciò che dura un giorno dura poco, pochissimo.
È così che l’effimero, da attributo clinico, si fa nel più ampio genere ciò che ha breve durata. Ma attenzione: non tutto ciò che è breve è effimero. Non dico effimero un film perché è corto, la raccolta non è effimera perché contiene solo una manciata di poesie, l’intervento rapidissimo del meccanico sull’automobile non è effimero per questo. L’effimero è di quella breve durata che ce lo fa considerare passeggero, transeunte, impermanente. Film e raccolte dal carattere effimero si dimenticano subito, l’intervento effimero ne richiederà un altro molto presto.
Così può essere effimero il piacere di una vacanza che avevamo sognato, effimera una preoccupazione che svapora; possono essere effimere certe glorie tanto acclamate, effimeri fiori che compaiono per un breve torno dell’anno, effimeri insetti adulti che vivono solo poche ore.
È una parola che per questa sua speciale considerazione ha un’aura malinconica, eppure conserva una luce particolare, che non è solo quella di un’eleganza pulita, gradevolmente ricercata: ha un carattere... diurno.