Italianismo
i-ta-lia-nì-smo
Significato Termine o espressione della lingua italiana entrato a far parte stabilmente di un’altra lingua
Etimologia da Italia, con suffisso -ismo, che indica un sistema, una dottrina o, in questo caso, una caratteristica linguistica.
Parola pubblicata il 13 Ottobre 2025
Italianismi - con Giada Aramu
Molte parole italiane sono state adottate in lingue straniere. Sono gli italianismi, che ci raccontano la peculiare forma del prestigio della lingua italiana (parla un sacco di cucina, ma non solo). Con Giada Aramu, docente di italiano come lingua seconda, un lunedì su due esploreremo questo arcipelago di parole che non sono più soltanto nostre.
La parola ‘italianismo’ è un termine della linguistica, ma per noi è interessante ed emozionante in modo particolare: è un passaporto che la lingua italiana rilascia alle sue parole che partono per il mondo, è quella parola che, nella bocca di un parlante non italofono, che quindi non ha l’italiano come lingua madre, riempie le nostre orecchie e il nostro cuore del curioso orgoglio di trovare condiviso un uso di casa propria.
Un italianismo è una parola o un’espressione italiana che, forte di un certo prestigio, è partita e ce l’ha fatta: è un souvenir linguistico, portato a casa da turisti, o un ricordo di casa conservato da migranti — diventato poi parte integrante del lessico locale.
L’etimologia della parola è chiara e diretta: nasce dall’unione di ‘Italia’ e del suffisso ‘-ismo’, che indica un’appartenenza o una caratteristica. L’italianismo, in pratica, è la maniera italiana di esprimere un concetto, importata in un’altra lingua. Ma quali sono i settori in cui l’italiano ha lasciato il segno più diffuso e profondo? La storia della nostra lingua nel mondo è un’epopea che si è sviluppata nel corso dei secoli, ma ha avuto la sua massima accelerazione in alcuni ambiti specifici.
Il primo e più celebre campo, quello che probabilmente ci rende più fieri, è la cucina. Parole come pizza, pasta, espresso, tiramisù e gelato, anche se non si sono diffuse in epoche remote, sono ormai universalmente comprese (anche se in quanto all’esecuzione…). Queste parole non sono state solo prese in prestito, ma hanno portato con sé un metodo e una filosofia della cucina italiana, creando un legame indissolubile tra il nome del piatto e il suo Paese d’origine (prego!).
Segue la musica, dove l’influenza dell’italiano invece è secolare. Dal Rinascimento in poi termini come concerto, opera, allegro e piano hanno preso via via piede a livello globale. Come vediamo spesso nel ciclo delle parole della musica, questi italianismi non sono usati solo per indicare strumenti e generi, ma entrano nella descrizione della struttura, del ritmo e dell’esecuzione musicale. Poi ci sono l’arte e l’architettura, settori in cui l’italiano ha giocato un ruolo cruciale, soprattutto, anche qui, a partire dal Rinascimento. Termini come fresco, stucco, chiaroscuro e terrazzo sono stati adottati in molte lingue, diventando il vocabolario di base per chiunque si occupi di arte.
Comunque, gli italianismi hanno una varietà sorprendente e non si esauriscono in questi campi. Basti pensare anche agli ambiti finanziari e sociali, da cui diverse parole italiane hanno varcato i confini nazionali: bancarotta, conto e saldo, come anche mafia e omertà, sono esempi di italianismi che si sono diffusi in contesti internazionali, spesso con connotazioni precise.
Il fenomeno degli italianismi non è solo un semplice prestito di parole: è la prova di come una cultura, con i suoi prodotti, la sua arte e le sue tradizioni, per il tramite della lingua possa influenzare il resto del mondo. In un certo senso, ogni italianismo è una piccola, industriosa ambasciata della lingua italiana.