Epopea
e-po-pè-a
Significato Poema epico, narrazione in versi di imprese gloriose e leggendarie; genere epico; patrimonio epico di una cultura; insieme di imprese memorabili
Etimologia voce dotta recuperata dal greco epopoiía, da epopoiós ‘poeta epico’, composto di épos ‘poesia’ e da un derivato di poiêin ‘fare’.
Parola pubblicata il 31 Luglio 2018
Anche in questa parola possiamo gustare la polarizzazione fra un aulico che più alto non si può e uno scherzoso che lo ribalta in ironia.
L’epopea (voce dotta recuperata in italiano nel Cinquecento, quando fu ritrovata la Poetica di Aristotele, che la usa) è il poema epico. Volendone citare di sconosciuti, sono epopee l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide. È solo il caso di notare, comunque, che la semplicità basilare dell’etimologia - ci parla letteralmente di un ‘fare poesia’ - dà a questo genere di narrazione l’aura netta di un genere primo. Ma ovviamente questo termine non si attaglia solo alla classicità greco-romana: l’epopea, oltre ad essere un genere letterario è in genere (!) l’insieme dei poemi che costituiscono il patrimonio epico di una letteratura o di una cultura - pensiamo alle epopee cavalleresche, alle epopee norrene, alle epopee del far west. Non solo poema, non solo genere di poema, ma anche sistema di poemi.
Fuor di letteratura l’epopea diventa la serie di imprese memorabili, volentieri avventurose e variamente gloriose - fatti che potrebbero bene essere cantati in un poema epico: possiamo parlare delle epopee degli esploratori europei, dell’epopea napoleonica (che come scriveva Tommaseo “inizia e finisce su un’isola”), dell’epopea dei Beatles. Ma più spesso questo insieme di imprese memorabili è visto con occhio ironico: tornati dalle ferie raccontiamo l’epopea del viaggio in auto, parliamo dell’epopea di mettere a tavola dieci persone che seguono dieci diete diverse, o di come l’idea di lavare i cani si trasformi in un’epopea.
Insomma, la narrazione gigantesca che accende di epico entusiasmo, quando è intravista frattalmente nelle maglie strette del quotidiano, diventa uno scherzo benigno.