SignificatoDi persona che sa prevedere avvenimenti e sviluppi futuri, provvedendo opportunamente; ciò che è fatto con tale accortezza
Etimologia composto di lungi e dal participio presente di mirare, nel senso di guardare.
Molte virtù hanno confini sfumati: l’essere assennato, di buon senso o giudizioso restano scontornati, per quanto si possa convenire di massima su che cosa descrivono. Invece il lungimirante ci si presenta netto, definito, tagliato con una precisione impressionante - bello poter avere pensieri del genere.
Prima di vedere in che consiste, però, c’è una stranezza da considerare: il termine ‘lungimirante’ è attestato solo nel 1918. Il suo profilo pare latino, e se qualcuno squadernasse un’ascendenza che ci portasse in epoca imperiale o classica, chi potrebbe d’acchito sospettare l’errore? Eppure, per quanto gli elementi che lo compongono siano antichi, la loro composizione in questa veste è recente - e insomma, la delineazione di questa porzione di accortezza non è frutto della saggezza degli antichi, ma di quella dei bisnonni coi baffi a manubrio.
Com’è elegante quel ‘lungi’: oggi lo viviamo solo in espressioni sostenute tipo «lungi da me» o «lungi dall’essere», ma richiamando il longe latino ha una figura molto meno sbavata del ‘lontano’, passato da longiter (comparativo di longus), e poi da un ipotetico longitanus. Paradossalmente, nella sua brevità sa sospendere la lunghezza in modo profondo, indefinito. Su questo modo di intendere la lunghezza, che sulla linea del tempo diventa il futuro, si installa il ‘mirare’, un guardare attentamente che parimenti, da sé, oggi è davvero desueto (se non si parla di armi e bersagli). Magnifico come due pezzi d’antiquariato, insieme, costruiscano un termine rimasto molto più comune e fresco.
Il lungimirante, nella sua azione da participio presente, guarda concentrato in lungo i futuri sviluppi di un fatto o di una situazione: non si fa distrarre od offuscare dagli strepiti urgenti dell’adesso, si tiene con la mente limpida su ciò che - lo intuisce, anzi lo vede - deve o può accadere sulla distanza temporale che importa, sul lungo periodo, sul periodo maturo per i risultati pieni. E quindi provvede in pieno anticipo. L’amministratore lungimirante riesce ad evitare che si ripresenti una calamità ricorrente, l’impresa lungimirante fa da pioniera in un nuovo campo, e con sacrificio si può fare un investimento lungimirante che sistemerà molte cose.
Sì, è lungimirante chi vede lungo; ma che gusto intelligente significarlo con una parola fatta di elementi tanto rétro. Perché in effetti, per il lungimirante, l’oggi è già retrospettiva.
Molte virtù hanno confini sfumati: l’essere assennato, di buon senso o giudizioso restano scontornati, per quanto si possa convenire di massima su che cosa descrivono. Invece il lungimirante ci si presenta netto, definito, tagliato con una precisione impressionante - bello poter avere pensieri del genere.
Prima di vedere in che consiste, però, c’è una stranezza da considerare: il termine ‘lungimirante’ è attestato solo nel 1918. Il suo profilo pare latino, e se qualcuno squadernasse un’ascendenza che ci portasse in epoca imperiale o classica, chi potrebbe d’acchito sospettare l’errore? Eppure, per quanto gli elementi che lo compongono siano antichi, la loro composizione in questa veste è recente - e insomma, la delineazione di questa porzione di accortezza non è frutto della saggezza degli antichi, ma di quella dei bisnonni coi baffi a manubrio.
Com’è elegante quel ‘lungi’: oggi lo viviamo solo in espressioni sostenute tipo «lungi da me» o «lungi dall’essere», ma richiamando il longe latino ha una figura molto meno sbavata del ‘lontano’, passato da longiter (comparativo di longus), e poi da un ipotetico longitanus. Paradossalmente, nella sua brevità sa sospendere la lunghezza in modo profondo, indefinito. Su questo modo di intendere la lunghezza, che sulla linea del tempo diventa il futuro, si installa il ‘mirare’, un guardare attentamente che parimenti, da sé, oggi è davvero desueto (se non si parla di armi e bersagli). Magnifico come due pezzi d’antiquariato, insieme, costruiscano un termine rimasto molto più comune e fresco.
Il lungimirante, nella sua azione da participio presente, guarda concentrato in lungo i futuri sviluppi di un fatto o di una situazione: non si fa distrarre od offuscare dagli strepiti urgenti dell’adesso, si tiene con la mente limpida su ciò che - lo intuisce, anzi lo vede - deve o può accadere sulla distanza temporale che importa, sul lungo periodo, sul periodo maturo per i risultati pieni. E quindi provvede in pieno anticipo. L’amministratore lungimirante riesce ad evitare che si ripresenti una calamità ricorrente, l’impresa lungimirante fa da pioniera in un nuovo campo, e con sacrificio si può fare un investimento lungimirante che sistemerà molte cose.
Sì, è lungimirante chi vede lungo; ma che gusto intelligente significarlo con una parola fatta di elementi tanto rétro. Perché in effetti, per il lungimirante, l’oggi è già retrospettiva.