Premium
prèmium
Significato Di prodotto o servizio, che offre funzioni aggiuntive rispetto al prodotto base
Etimologia voce inglese, dal latino praemium ‘premio, ricompensa’.
Parola pubblicata il 25 Ottobre 2019
L'anglicismo e il gentiluomo - con Eleonora Mamusa
Di nuovo sul fronte sempre caldo, interessante e scivoloso degli anglicismi: stavolta a venerdì alterni con Eleonora Mamusa, linguista e lessicografa - per riuscire a strutturare in merito idee più confacenti.
Molto recentemente, mentre una trasmissione televisiva faceva da sottofondo alle mie faccende domestiche, ho sentito un uomo intervistato che parlava del suo servizio innovativo di consegne a domicilio, e di come ci fosse una versione ‘primium’ che dava indiscutibili vantaggi ai clienti più fedeli. In quel momento ho ricordato che questa parola, in italiano, deriva dall’inglese, ma è molto semplice dimenticarsene visto che si tratta di un anglolatinismo, e infatti il prestito si è integrato senza problemi e la pronuncia all’italiana (o alla latina, insomma) prevale nettamente. In realtà, credo fosse la prima volta in assoluto che mi capitasse di sentirla proferire proprio come la Regina Elisabetta farebbe. Gli anglolatinismi non sono rari: basti pensare, solo per fare un esempio tra tanti, al similissimo bonus, che con significato di ‘premio’ o ‘gratifica’ proviene anch’esso da Oltremanica.
Etimologicamente parlando, se non dovessero bastarci le origini latine da rivendicare, possiamo addirittura sottolineare come le fonti attestino una derivazione tutta italiana del sostantivo inglese premium col significato di “quantità di denaro da pagare all’assicuratore” (il nostro premio dell’assicurazione). Durante la prima metà del Novecento, tuttavia, in inglese la parola acquisisce valore aggettivale per indicare qualcosa di qualità superiore, a cui generalmente si correla un prezzo più alto (a quanto pare, tutto ebbe inizio per promuovere una qualità eccelsa di burro e distinguerla dai tipi standard).
Se in ambito economico-finanziario, un tempo, abbiamo quindi fatto scuola, oggi i corsi e ricorsi della storia pongono l’inglese come lingua regina del settore, ed è quindi diventato comunissimo, quando parliamo di prodotti e servizi quali canali televisivi, piattaforme online di diffusione di musica o di cultura e così via, contrapporre la versione di base (gratuita e con funzionalità limitate) alla versione premium, che ad un costo aggiuntivo di solito ridotto si propone più ricca e varia.
Il nostro premio, sebbene non estraneo agli usi attributivi (si pensi ad espressioni come ‘viaggio premio’), non ha quindi coperto quest’area semantica. Ora bisognerà aspettare per capire se anche noi opteremo, come sta succedendo in inglese, per indicare la versione gratuita con il nuovissimo blend freemium, o se la minore assonanza con le nostre radici linguistiche lo terrà invece lontano.