SignificatoChe eccelle, che primeggia; di aspetto bello e vigoroso
Etimologia dal latino praestans ‘eccellente, superiore’, propriamente participio presente di praestare ‘primeggiare, stare avanti’, composto di prae- ‘avanti’ e stare.
Questa parola è gagliardissima, e la troviamo in mezzo a una ricca famiglia di suoi parenti etimologici che presentano significati fra loro molto diversi. Infatti parliamo di ‘prestante’, ma questo aggettivo è fratello della ‘prestazione’, del ‘prestare’, forse anche del ‘presto’. Tutta gente nota, di cui va colto l’avo comune.
L’immagine fondamentale del verbo latino ‘praestare’ è essenziale: lo stare innanzi, avanti. Un’immagine così ricca ma ermetica si è prestata (!) a un gran numero di significati: vi troviamo un eccellere, un primeggiare, come anche un adoperarsi, un garantire, un compiere, un mostrare, un pagare, un dare. Dopotutto, intendiamo che chi sta davanti può aver superato tutti, o può essere pronto e presentare ciò che è chiamato a dare, o fare.
Riguardo al prestante ci interessa il significato di primeggiare: il prestante emerge, esimio, dalla massa. Tant’è che anticamente, e nel lessico letterario, il prestante è l’eccellente: si può parlare dello scultore prestante che dà lustro alla città, dello scienziato prestante conteso dalle università. Ma più consuetamente - e non senza una certa sensualità - il prestante diventa chi o ciò che ha un aspetto bello e vigoroso, superbo indice di forza e fisica armonia. Si parla così del cane vecchio ma ancora prestante che continua a inseguire l’auto del postino senza affanno, degli amici prestanti che arruoliamo, pagati in pizza e birra, per darci una mano col trasloco, della collega prestante con cui ci trasciniamo malamente a correre.
Un aggettivo tornito e brillante, da tenere pronto all’uso.
Questa parola è gagliardissima, e la troviamo in mezzo a una ricca famiglia di suoi parenti etimologici che presentano significati fra loro molto diversi. Infatti parliamo di ‘prestante’, ma questo aggettivo è fratello della ‘prestazione’, del ‘prestare’, forse anche del ‘presto’. Tutta gente nota, di cui va colto l’avo comune.
L’immagine fondamentale del verbo latino ‘praestare’ è essenziale: lo stare innanzi, avanti. Un’immagine così ricca ma ermetica si è prestata (!) a un gran numero di significati: vi troviamo un eccellere, un primeggiare, come anche un adoperarsi, un garantire, un compiere, un mostrare, un pagare, un dare. Dopotutto, intendiamo che chi sta davanti può aver superato tutti, o può essere pronto e presentare ciò che è chiamato a dare, o fare.
Riguardo al prestante ci interessa il significato di primeggiare: il prestante emerge, esimio, dalla massa. Tant’è che anticamente, e nel lessico letterario, il prestante è l’eccellente: si può parlare dello scultore prestante che dà lustro alla città, dello scienziato prestante conteso dalle università. Ma più consuetamente - e non senza una certa sensualità - il prestante diventa chi o ciò che ha un aspetto bello e vigoroso, superbo indice di forza e fisica armonia. Si parla così del cane vecchio ma ancora prestante che continua a inseguire l’auto del postino senza affanno, degli amici prestanti che arruoliamo, pagati in pizza e birra, per darci una mano col trasloco, della collega prestante con cui ci trasciniamo malamente a correre.
Un aggettivo tornito e brillante, da tenere pronto all’uso.