SignificatoRestio, poco propenso, titubante; contrario, che oppone resistenza
Etimologia participio presente di riluttare, voce dotta, recuperata dal latino reluctari ‘resistere’, composto da re- ‘indietro, contro’, e luctari ‘lottare’.
Questa parola ha un taglio molto curioso. Infatti, osservando l’origine latina, ci balza subito davanti agli occhi un’immagine intensa, perfino violenta: un lottare contro, per resistere. Eppure il suo consueto significato è estremamente più morbido e sfumato.
Infatti il riluttante va avvicinato al restio: più che lottare tituba, più che resistere è poco propenso. Tanti della mia generazione hanno appreso questa parola dal cortometraggio “Il drago riluttante”, che narrava di un drago poco incline alle audacie draghesche e che voleva solo bere tè, mangiare pasticcini e dedicarsi alla poesia; ma posso mostrarmi riluttante quando l’amico noto per non restituire mai nulla mi chiede in prestito un libro, trasciniamo fuori di casa l’amico riluttante, e ci domandiamo perché, pur davanti alla proposta tanto promettente, il socio è riluttante. Un carattere che viene così descritto in maniera graziosa e raffinata.
Poi certo, non mancano casi (un po’ polverosi) in cui il riluttante può rivelare forza e fierezza - il popolo riluttante davanti alla legge esecrabile, l’ostaggio riluttante che riesce a fuggire. Però, visto l’uso generalmente invalso, rischiano sempre di riuscire in un tono un po’ troppo soffice.
Questa parola ha un taglio molto curioso. Infatti, osservando l’origine latina, ci balza subito davanti agli occhi un’immagine intensa, perfino violenta: un lottare contro, per resistere. Eppure il suo consueto significato è estremamente più morbido e sfumato.
Infatti il riluttante va avvicinato al restio: più che lottare tituba, più che resistere è poco propenso. Tanti della mia generazione hanno appreso questa parola dal cortometraggio “Il drago riluttante”, che narrava di un drago poco incline alle audacie draghesche e che voleva solo bere tè, mangiare pasticcini e dedicarsi alla poesia; ma posso mostrarmi riluttante quando l’amico noto per non restituire mai nulla mi chiede in prestito un libro, trasciniamo fuori di casa l’amico riluttante, e ci domandiamo perché, pur davanti alla proposta tanto promettente, il socio è riluttante. Un carattere che viene così descritto in maniera graziosa e raffinata.
Poi certo, non mancano casi (un po’ polverosi) in cui il riluttante può rivelare forza e fierezza - il popolo riluttante davanti alla legge esecrabile, l’ostaggio riluttante che riesce a fuggire. Però, visto l’uso generalmente invalso, rischiano sempre di riuscire in un tono un po’ troppo soffice.