Rutilante
ru-ti-làn-te
Significato Di colore rosso vivo, sgargiante; che manda bagliori rossastri, sfavillante, lucido; in senso figurato pirotecnico, grandioso, sorprendente, avvincente
Etimologia voce dotta recuperata dal latino rutilare, derivato di rutilus ‘rosso’, della stessa famiglia del sinonimo ‘ruber’.
Parola pubblicata il 31 Agosto 2022
Caso particolare di quei verbi che non solo prendono un colore e decidono di cavarne fuori dei tratti psicologici, ma proprio dei comportamenti. Ne avevamo già parlato col verdeggiare — molti di questi sono verbi che terminano in -eggiare; il rutilante è participio presente del verbo rutilare.
Potremmo vedere il rutilare come, alla fine, piuttosto vicino al rosseggiare. Dopotutto il rutilare latino deriva dal rutilus, il rosso, della stessa famiglia del sinonimo ruber. Ma il rutilare ha un respiro maggiore, più complesso, che trasferisce poi al meraviglioso rutilante di cui ora vediamo sviluppo e dimensione, mentre il rosseggiare conserva usi più circoscritti e superficiali.
Innanzitutto il rutilante ci descrive qualcosa che è di un rosso vivo. Potremmo parlare delle ciliegie rutilanti sull'albero, del coltello da cucina rutilante perché mi sono tagliato malamente, della rutilante chioma riccia dell’amica; ma scostandosi dalla tonalità precisa diventa anche in genere lo sgargiante, il vivace. E quindi posso parlare dei dipinti rutilanti della galleria, di una carta da parati rutilante, di una gonna rutilante. Già iniziamo a intravedere un po’ di profondità.
Il rutilante ha anche un ovvio dinamismo — dopotutto è un participio presente, letteralmente è ciò che sta rutilando. Lo mostra descrivendo ciò che appare rossastro per riflessi, bagliori, scintillii: rutilanti le candele, rutilanti le nuvole al tramonto, rutilanti le grondaie di rame al sole. Anche in questo dinamismo di luce mobile, il cromatismo si amplia al genere dello sfavillante, al lucido, al levigato, e sono rutilanti le stelle, rutilanti le statue di marmo polito, rutilanti le argenterie della prozia che da settant’anni ne fa specchi usando solo sale e olio di gomito (dice).
Queste tonalità del rutilante non sono qualità ferme, chiuse, rinserrate in sfumature statiche. Sono scalpitanti come caprioli, e ci vengono addosso con colori esuberanti, con brillantezze avvincenti. Difatti la qualità del rutilante fa un grande balzo figurato.
Si attaglia allo sforzo retorico: un discorso rutilante è grandioso, ampolloso e vuole stupire con figure sconvolgenti e argomenti sorprendenti; una serie rutilante ci piazza davanti un episodio più incalzante dell’altro, ci calamita con un ritmo travolgente; il fumetto rutilante cattura come pochi altri; la sgridata rutilante dello zio ha un turpiloquio pirotecnico, e più che sfogo è spettacolo.
Questa parola ci mostra come da una premessa materiale interessante si conquistino altezze metaforiche nientemeno che poetiche. Certo che il rosso vivo si fa notare, probabilmente il rosso è stato il primo colore propriamente detto ad avere un nome — fuoco e sangue lo esigevano; ma ampliamenti successivi gli hanno permesso di sviluppare nientemeno che un atteggiamento, descrivendo un modo ci comportarsi fatto di velocità, impatto, emozione. Non male, per un colore.