Verdeggiare
ver-deg-già-re (io ver-dég-gio)
Significato Essere o diventare verde, rigoglioso; essere al pieno del vigore
Etimologia derivato di verde, che attraverso l’ipotetica forma parlata virde è dal latino vìridis.
Parola pubblicata il 27 Giugno 2020
Verbi nati da un colore. Verbi che peraltro non tratteggiano tanto eventi, quanto piuttosto proprietà, anzi atteggiamenti cromatici. Che si esprimono in una maniera che in qualche modo è attiva, e non come attributo.
Ce ne sono diversi: biancheggiare, nereggiare, rosseggiare, e anche gialleggiare, azzurreggiare. Ciascuno di questi ha i suoi precisi ambiti d’uso: il biancheggiare evoca cime di monti, creste d’onda, aurore e astri notturni; il rosseggiare richiama tramonti, lava, fuoco e sangue, il nereggiare boschi fitti, stanze buie, nubi temporalesche e grappoli d’uva. Meno comuni (ma le prime attestazioni sono di Leonardo!), gialleggiano lampioni e marmi, foglie e frutti, azzurreggiano fili di fumo, le lontananze dell’orizzonte, le acque del lago, le nubi. Ciascuno ha la sua sorprendente dimensione psicologica, che possiamo annusare anche solo scorrendo questi brevi esempi.
Il verdeggiare è semplicemente rigoglioso, e ha una vitalità positiva che i suoi bellissimi colleghi di altri colori non conoscono. Il che è (letteralmente) naturale: è un essere verde in maniera vivace per la presenza di una vegetazione ricca e prospera. Proprio assecondando questa immagine, che riposa su un verde non eterno, ma che di stagione in stagione si spenge e si inorgoglisce, ha anche una certa sfumatura trasformativa, che ce lo fa sentire come un diventare verde.
Non stupisce la sua antichità: è attestato per la prima volta nell’introduzione della prima giornata del Decamerone, in cui è tratteggiata la campagna in cui i dieci protagonisti si ritireranno: Quivi s’odono gli uccelletti cantare, veggionvisi verdeggiare i colli e le pianure, ed i campi pieni di biade non altramenti ondeggiare che il mare. (Solo il biancheggiare e il rosseggiare sono più antichi, attestati in Dante.)
Così verdeggiano i prati d’aprile, alla fine della dura salita si spalanca un paesaggio verdeggiante, e dal tetto della casa possiamo guardare al di sopra delle cime degli alberi che verdeggiano. Un essere verde legato a un diventare verde, in un’azione tanto estroversa quanto intima.
Un simile significato passa facilmente alla sfera figurata. Il verdeggiare si fa un essere al pieno del vigore, al massimo dello sviluppo, all’apice della diffusione. Verdeggia una nuova generazione, verdeggiano idee e speranze, verdeggia un costume nuovo a lungo atteso.
È un verbo potente e intuitivo, capace di dare un forte tratto al discorso in cui si trova. Dopotutto, è il frutto estremo di un cortocircuito semantico stupefacente: è un derivato di ‘verde’, che viene dal latino viridis, a sua volta derivato del verbo virère, che significava ‘essere prospero, verdeggiare’. È il verdeggiare che dà il colore al verde, non il contrario.