SignificatoChe ostenta con presunzione ciò che sa o che crede di sapere
Etimologia dal latino: sapiens sapiente. Acquisito in questa forma attraverso i dialetti del sud Italia: il tuttora vivissimo uso di “saccio” al posto di “so” è arcinoto.
“Mi fanno male quelli che sanno tutto - e prima o poi te lo dicono” diceva Gaber in un suo monologo: questi sono i saccenti.
L’atteggiamento saccente è quello che ignora il fine della comunicazione e i limiti che implica, esibendosi in esposizioni di cognizioni inadatte al contesto, in misura torrenziale, magari anche incerte - prolisse, barocche, estemporanee. Con grave imbarazzo e noia dei presenti.
Grice, filosofo inglese del secolo scorso, negli anni ‘60 stese elegantemente il “principio di cooperazione” nella conversazione: dai il tuo contributo così come ti è richiesto, nel momento giusto, secondo i fini e la direzione del discorso in cui sei impegnato.
Nasce per egocentrismo? Per insicurezza? Fatto sta che questo mostro, logorroico, grasso e vestito con opulenza, da considerare alla stessa stregua dell’ignoranza più sprezzante - perché come questa genera il fallimento della comunicazione e quindi di ogni progettualità - può essere spia rivelatrice di un disagio intimo, da considerare con pietà.
“Mi fanno male quelli che sanno tutto - e prima o poi te lo dicono” diceva Gaber in un suo monologo: questi sono i saccenti.
L’atteggiamento saccente è quello che ignora il fine della comunicazione e i limiti che implica, esibendosi in esposizioni di cognizioni inadatte al contesto, in misura torrenziale, magari anche incerte - prolisse, barocche, estemporanee. Con grave imbarazzo e noia dei presenti.
Grice, filosofo inglese del secolo scorso, negli anni ‘60 stese elegantemente il “principio di cooperazione” nella conversazione: dai il tuo contributo così come ti è richiesto, nel momento giusto, secondo i fini e la direzione del discorso in cui sei impegnato.
Nasce per egocentrismo? Per insicurezza? Fatto sta che questo mostro, logorroico, grasso e vestito con opulenza, da considerare alla stessa stregua dell’ignoranza più sprezzante - perché come questa genera il fallimento della comunicazione e quindi di ogni progettualità - può essere spia rivelatrice di un disagio intimo, da considerare con pietà.