Soverchio

so-vèr-chio

Significato Eccessivo, superfluo; eccesso, avanzo, sovrabbondanza; sopruso, sopraffazione

Etimologia dall’ipotetica voce del latino parlato superculus, derivato di super ‘sopra’.

Quando si tasta questa parola si capisce subito che è un nodo concettuale tanto bello quanto importante. Vive sia come aggettivo, sia come sostantivo (ma può anche avere valore avverbiale).

L’immagine di base del soverchio è quella di qualcosa che sta sopra. Un’immagine che si presta a essere declinata in diversi significati, in cui s’intrecciano sia l’esagerato, l’eccessivo, sia il superfluo, il di troppo.

Può essere soverchio il centrotavola floreale che ingombra la vista dei commensali, può essere soverchia una precisazione pedante, e nel momento accorato ogni parlare può essere soverchio; si apprezza il testo senza soverchi, ma quando si cucinano le frittelle al soverchio non si bada. E Michelangelo affermava che ogni statua è già dentro la pietra: lo scultore deve solo togliere il soverchio.

Proprio questa suggestione ci permette di capire a un livello più profondo che cos’è il soverchio: se sopra un oggetto c’è qualcosa, quel qualcosa non è parte dell’oggetto. Il soverchio eccede la misura giusta, la giusta forma, con uno squilibrio impreciso.

È da notare che anticamente ‘soverchio’ ha avuto anche i significati di ‘sopruso, sopraffazione’. Significati che oggi ci sono più familiari nel verbo ‘soverchiare’.

Parola pubblicata il 25 Marzo 2017