SignificatoSospettare, avere sentore di qualcosa che si sta preparando o sta per accadere
Etimologia dal latino tardo subodorari, composto di sub- ‘sotto’ e odorari ‘fiutare, odorare’. .
Questa è una di quelle parole che per essere presa, capita perbene, richiede un momento di riflessione. Infatti il subodorare è etimologicamente un ‘odorare sotto’, fin qui ci siamo: per quanto, nel latino medievale, subodorari potesse avere semplicemente il significato di ‘fiutare’, il ‘sub-’ è un prefisso rilevante al nostro orecchio, un riferimento preciso, e in questo caso complica le cose.
La difficoltà di questo termine sta nella sua intrinseca sinestesia: per noi l’odore non è un senso spaziale, i nostri seni nasali sono in un punto e ci sanno dire solo sfumature e intensità di odore apprezzabili da quel punto. E anche se il lupo (non lo so mica) magari capisce la posizione del cinghiale dal quanto di olezzo che percepisce, per noi è difficile. Anzi d’estate pensiamo “Da dove viene questo profumo?” ci guardiamo intorno e “Ah, quella siepe è di gelsomino.” Quel ‘sotto’ quindi non è un ‘sotto’ spaziale, ma un ‘sotto’ che va letto nella medesima dimensione sensoriale dell’odore. È un ‘sotto’ metaforico.
I suoi comuni significati di sospettare, di aver sentore di un evento imminente o di qualcosa che si prepara - in una percezione non analitica, anzi intuitiva, a stento distinta - ci presentano un odorare sotto la maschera di un odore più manifesto, o sotto una confusione di odori. Ciò che fiutiamo nel subodorare è sottile, striscia sotto la prima apparenza. anche se l’avevo subodorata, alla mia festa a sorpresa con gioia vera mi fingo incredulo; subodorando un cambio di vento, l’occhiuto amministratore si eroga una buonuscita da satrapo e parte per Acapulco; e l’amico avveduto si tira indietro dalla contrattazione subodorando una fregatura.
Il fiuto è il senso dell’intuizione, che non abbisogna di evidenze visive; nel subodorare troviamo la rappresentazione più sottile di questo intuire.
Questa è una di quelle parole che per essere presa, capita perbene, richiede un momento di riflessione. Infatti il subodorare è etimologicamente un ‘odorare sotto’, fin qui ci siamo: per quanto, nel latino medievale, subodorari potesse avere semplicemente il significato di ‘fiutare’, il ‘sub-’ è un prefisso rilevante al nostro orecchio, un riferimento preciso, e in questo caso complica le cose.
La difficoltà di questo termine sta nella sua intrinseca sinestesia: per noi l’odore non è un senso spaziale, i nostri seni nasali sono in un punto e ci sanno dire solo sfumature e intensità di odore apprezzabili da quel punto. E anche se il lupo (non lo so mica) magari capisce la posizione del cinghiale dal quanto di olezzo che percepisce, per noi è difficile. Anzi d’estate pensiamo “Da dove viene questo profumo?” ci guardiamo intorno e “Ah, quella siepe è di gelsomino.” Quel ‘sotto’ quindi non è un ‘sotto’ spaziale, ma un ‘sotto’ che va letto nella medesima dimensione sensoriale dell’odore. È un ‘sotto’ metaforico.
I suoi comuni significati di sospettare, di aver sentore di un evento imminente o di qualcosa che si prepara - in una percezione non analitica, anzi intuitiva, a stento distinta - ci presentano un odorare sotto la maschera di un odore più manifesto, o sotto una confusione di odori. Ciò che fiutiamo nel subodorare è sottile, striscia sotto la prima apparenza. anche se l’avevo subodorata, alla mia festa a sorpresa con gioia vera mi fingo incredulo; subodorando un cambio di vento, l’occhiuto amministratore si eroga una buonuscita da satrapo e parte per Acapulco; e l’amico avveduto si tira indietro dalla contrattazione subodorando una fregatura.
Il fiuto è il senso dell’intuizione, che non abbisogna di evidenze visive; nel subodorare troviamo la rappresentazione più sottile di questo intuire.