Spaparanzarsi

Questa voce propria dei dialetti centro-meridionali ha avuto una fortuna enorme. Il che è naturale, vista la sua carica espressiva.

Spaparanzarsi significa sedersi o sdraiarsi nella maniera più comoda - senza grande cura nella compostezza. Rappresenta la realizzazione dell’abbandono supremo, una goduria da cui è difficilissimo risorgere. Ci si spaparanza sulla sdraio in veranda dopo pranzo, gli amici si spaparanzano sul divano lasciandoti i piatti da lavare, e ci si legge un bel libro spaparanzati al sole sulla spiaggia.

Questa forma si alterna allo ‘spaparacchiarsi’ - col medesimo significato e con dei connotati forse perfino meno compassati. Inoltre, sono frequenti metatesi come ‘sparapanzarsi’ o ‘sparapacchiarsi’.

L’etimo di questo termine è dei più incerti. C’è chi lo liquida come voce fonosimbolica - ma il carattere onomatopeico talvolta contribuisce alla spiegazione dell’etimo di una parola senza esaurirla. C’è chi lo accosta a ‘papera’, senza che però siano evidenti dei collegamenti semantici. Altri lo avvicinano alla ‘paranza’, imbarcazione che, a coppie, tiene aperta una rete a strascico. Altri ancora vi vedono una chiara composizione (attraverso una metatesi) di ‘sparare’, che ebbe come primo significato quello di ‘aprire, sventrare’, e di ‘panza’, cioè ‘pancia’ - descrivendo quindi una posizione che espone particolarmente la pancia. Quale che ne sia la derivazione, il risultato è dei più efficaci - vera cifra della nostra cultura, che sa come sigillare con la miglior parola il momento dell’agio più immoto, piacevole e completo.