Cascame

ca-scà-me

Significato Residuo, scarto della lavorazione di un materiale, spesso riutilizzabile; produzione in eccesso; parte peggiore di un pensiero, di un’ideologia, della produzione di un autore

Etimologia derivato di cascare, che viene dal latino casus ‘caduta’, attraverso l’ipotetica voce del parlato casicare.

L’attestazione di questa parola è di poco successiva all’unità d’Italia, e anche se ha il sapore di un termine tecnico, in certi usi ricercato, è una parola umile e semplice. Parte dall’osservazione naïf di come la lavorazione di certi materiali produca un continuo cascare di trucioli, residui di cimature, ritagli, fibre, viluppi di filacce - perché ciò che interessa, il materiale che si lavora, è tenuto alto su tavoli, telai, torni.

Il cascame o i cascami sono scarti che poi possono essere anche riutilizzati (pensiamo a quelli tessili) e ce lo anticipa quel suffisso ‘-ame’: esso mostra la sua grazia un po’ spregiosa nel creare un nome collettivo, non un plurale slegato, ma un insieme con caratteri propri. Il tappezziere saggio cerca nei cascami lo scampolo che gli serve, l’industria reimpiega il cascame metallico della lavorazione rifondendolo, gli inutili cascami di carta vengono venduti come coriandoli. Peraltro il cascame è anche (molto specificamente) un sovrappiù di produzione di energia elettrica rispetto quella che viene usata, per cui classicamente c’è un cascame d’energia nelle ore notturne, e il cascame della produzione dei pannelli solari privati viene immesso nella rete.

Ma per quanto gli occhiali del riuso ci facciano vedere il cascame come un’opportunità da non sprecare, la percezione che sia un residuo deteriore resta. Tant’è che figuratamente si dice cascame la parte peggiore di un sistema, sia filosofico, ideologico, religioso e via dicendo, o la porzione peggiore della produzione di un autore. Non porzioni che letteralmente cadono a terra, ma che figuratamente sono scarti da non chinarsi a raccogliere. Si può notare come certe intolleranze siano cascami religiosi, il pregio di una tesi ne supera i cascami politici, e tanto amiamo un’artista da magnificare anche il suo cascame.

Avrebbe i crismi della parola ruspante, e invece sa essere raffinata.

Parola pubblicata il 22 Ottobre 2018