Clown
clàun
Significato Pagliaccio di circo equestre; persona che si comporta in modo ridicolo e chiassoso, e sulla quale non si può fare affidamento
Etimologia voce inglese, letteralmente ‘campagnolo, rozzo’.
Parola pubblicata il 27 Settembre 2019
L'anglicismo e il gentiluomo - con Eleonora Mamusa
Di nuovo sul fronte sempre caldo, interessante e scivoloso degli anglicismi: stavolta a venerdì alterni con Eleonora Mamusa, linguista e lessicografa - per riuscire a strutturare in merito idee più confacenti.
Come ruolo da circo, provoca reazioni in bilico tra ilarità e inquietudine. Come appellativo, lo usiamo come offesa, se non come insulto. Di fatto questo anglicismo si affianca, agli inizi dell’Ottocento, a quel solidissimo omologo che è il pagliaccio, anche se quest’ultimo avrebbe, secondo alcuni dizionari, un senso più generico di buffone da teatro o da circo, mentre il clown sarebbe distinguibile grazie al cappello a pan di zucchero, la faccia bianca coi pomelli rossi, la calzamaglia bianca e l’abito sbuffante (peraltro sono comuni le coppie di clown in cui al Bianco, severo e malinconico, si affianca l’Augusto, rozzo e pasticcione).
I due termini si sono diffusi nelle rispettive lingue nel medesimo periodo, ovvero nel sedicesimo secolo, ma mentre il pagliaccio ha indicato da subito il tipo comico da palcoscenico (per lo meno in riferimento ad un essere umano, perché precedentemente era sinonimo di pagliericcio), in inglese il primissimo significato di clown è quello di contadino rozzo, rustico, oggi contrassegnato come arcaico.
Le origini sono incerte: si suppone una derivazione scandinava o germanica, coi vari kluns, klunt, klönne, kloen che indicano, in lingue come lo svedese, il danese, il frisone e l’olandese, un fesso, un imbranato; ma c’è anche chi ipotizza una relazione con il latino colonum, ovvero il colono, proprio in ragione dell’accezione originaria del termine. In qualche modo, se vogliamo, anche il nostro pagliaccio ci riporta ad uno scenario di tipo campestre: alle basi c’è infatti la paglia, per il fatto che gli attori comici vestivano anticamente abiti fatti con una tela grezza simile a quella del rivestimento dei pagliericci, forse anche per riprendere lo stereotipo del campagnolo un po’ ignorante e un po’ stolto.
Interessante osservare la spartizione di significati di questi due sinonimi, che sembrano essersi sviluppati attraverso due diverse direttrici: se fai qualcosa di poco serio fai una pagliacciata, e tieni un comportamento pagliaccesco (ma anche clownesco o claunesco), mentre un debole per i rigonfiamenti fa indossare alle donne il pagliaccetto; l’arte di intrattenere e di suscitare risate è detta clownerie (stavolta alla francese), il clownismo è esibizionismo balordo, e la nobilissima clownterapia spopola soprattutto da quando Patch Adams ha conquistato tutti, facendoci quasi dimenticare del malvagio IT.