Cruore
cru-ó-re
Significato Sangue che esce da una ferita
Etimologia voce dotta recuperata dal latino cruor, col medesimo significato.
Parola pubblicata il 08 Ottobre 2020
cru-ó-re
Significato Sangue che esce da una ferita
Etimologia voce dotta recuperata dal latino cruor, col medesimo significato.
Parola pubblicata il 08 Ottobre 2020
Parola di gusto letterario, che si incontra poco e si usa ancor meno, e che, diciamo la verità, ha avuto un successo relativo. E però è una risorsa impressionante, sia per ciò che racconta sia per la sua precisione, e non solo: con la sua intatta antichità ci riporta in contatto con la radice prima del crudo.
Non servono occhio penetrante né orecchio fine per cogliere la vicinanza fra il cruore e il cruento, e il crudo stesso. Quando poi ne accertiamo il significato, la familiarità diventa evidente (interessante notare che cruentus derivi da cruor). Il cruore è nientemeno che il sangue che esce dalla ferita — e perciò, qualcuno chiosa, quello che si coagula. Se cruda può essere anche la pasta che, perdiana, potevi cuocere un paio di minuti in più, e il cruento si può figurare un po’ più genericamente nell’aspro, come nella sfida cruenta, il cruore non ha margine fuori dal sangue. Sangue vivo, come quello della carne a cui si riferisce dapprima il crudus latino.
Certo, è un termine che vive bene in discorsi un po’ splatter, sebbene presi con le pinze di un linguaggio ricercato, e coperti in maniera elegante, e radicalmente serî: la nonna ci può raccontare del terrificante cruore che si ritrovò tutt’intorno durante il bombardamento, si nota il cruore che tinge le scene del poema epico, e che stupore costernato è vedere il cruore incrostato su un volto amico. Però, come tante parole estreme nel registro sia nel significato, è anche adatta all’ironia: il bambino mostra gridando il cruore di un ginocchio sbucciato, l’amico grida di star per svenire davanti al cruore di un taglietto in cucina, mentre minimizziamo il cruore che ci gocciola copioso dal naso sulla camicia — cosa da nulla, ora si ferma, stavamo dicendo?
C’è una premura ancestrale, nell’usare un nome diverso per il sangue che circola nel corpo e quello che ne esce attraverso una ferita, nel distinguere fra sanguinis e cruor — un genere di reverenza. Nel cruore, termine così alto, così serio e però così accessibile e carismatico, conserviamo questo tratto.