Deriva
de-rì-va
Significato Spostamento laterale di un natante per via delle correnti; slittamento progressivo in negativo
Etimologia dal francese dérive, da dériver ‘venire trascinato dalla corrente’, che attraverso forme intermedie è dall’inglese drive ‘trascinare con forza’, modellato su dériver ‘provenire’.
Parola pubblicata il 30 Aprile 2024
Avendo presenti gli usi figurati del termine, si può avere l’impressione che ‘deriva’ abbia fin dal principio un significato generico. Dopotutto l’andare alla deriva ci tramette la sensazione di un natante senza controllo trascinato dalla corrente — con che sintesi ci dipinge il suo allontanamento! Privo di meta, mosso dagli elementi e non sostenuto da alcuna volontà, come accadeva anche ai continenti della vecchia formulazione della teoria della deriva dei continenti (appunto). E però non è così.
La deriva è uno specifico moto della nave, un moto laterale. Non è di lato che la nave è pensata per muoversi, ed è tendenzialmente un moto non voluto, impresso dalla corrente, che la allontana trasversalmente dalla sua rotta, e che quindi richiede una costante correzione. Infatti il dériver francese da cui deriva è un ‘essere trascinato dalla corrente’, e in ultima analisi scaturisce da un famoso verbo inglese, drive, che conosciamo come ‘guidare un veicolo’ ma che è un verbone con la consistenza generale e originaria di un ‘trascinare, spingere’ (forse modellato sul verbo dériver nel senso di ‘provenire, originare’) .
È appena il caso di notare che questo ‘derivare’ con il senso di ‘originare’ ha una storia sua: il latino rivare (da rivus, ruscello) è un verbo da governo delle acque, propriamente un ‘condurre le acque’: il derivare è un far scorrere, in cui le canalizzazioni idrauliche diramate da una fonte suggeriscono l’idea di un ‘originare’ che è arborescente, immerso nella considerazione delle cause e degli effetti — tutt’altro che sbandato.
La deriva nautica invece è in effetti, nella sua figura primaria, un trascinamento subìto, ed è simile allo scarroccio, che è la discrasia fra la direzione della prua e la direzione effettiva della nave determinata dal moto del vento — è sempre un movimento indesiderato. causato dagli elementi, che porta fuori rotta. Comunque è da questa immagine così netta, conosciuta profondamente dai popoli del passato, che traiamo la nostra generale deriva, quasi dimentica della navigazione ma ancora conscia del suo essere movimento incontrollato e deteriore.
Posso parlare della deriva che hanno preso le cose dopo il cambio ai vertici, posso parlare della deriva autoritaria che si paventa (molto evocata, che con questa luce sa più di accidente che di macchinazione), o di come il progetto, privato di un’adeguata direzione, sia ormai alla deriva. Una nave senza costrutto sospinta di lato dai flutti, via da ogni ipotesi di rotta: una grande immagine.