SignificatoChe supera in altezza ciò che è intorno; che si distingue per le sue qualità; rilevante
Etimologia voce dotta, recuperata dal latino èminens, participio presente di eminére ‘sporgere, sovrastare’, composto di ex e minae ‘sporgenza’.
Ancora una volta il significato letterario, desueto di una parola riesce a metterci in mano l’immagine a cui i significati più comuni si riferiscono. Immagine che ci permette di collocarla meglio fra i suoi sinonimi.
L’eminente è innanzitutto ciò che supera in altezza, ciò che è più elevato del resto. Visitiamo il monastero costruito su una vetta eminente, dalla cime del palazzo eminente si gode di una splendida vista della città, e nel parco restiamo affascinati dal tronco poderoso di un albero eminente.
Ora, l’amico eminente poco probabilmente sarà alto due metri e dieci; piuttosto sarà un pianista di bravura sovrana, o un ricercatore che svetta per sapere nel proprio campo, e più in generale avrà delle qualità personali che lo distinguono. Infatti consuetamente riconosciamo la qualità dell’eminente in chi o ciò che figuratamente s’innalza per eccellenza sull’ordinario. Eminente la fantasia a cui si deve l’opera d’arte rivoluzionaria, eminente il consesso di scienziati che giunge alla grande scoperta, eminenti i meriti che vengono premiati nella cerimonia pubblica.
Vediamo che il senso primo dell’eminente è analogo a quello del rilevante (comunque qualcosa che si innalza), per quanto, rispetto al rilevante, sia forte di un registro più ricercato; e mentre l’esimio e l’egregio descrivono chi o ciò che si separa da un gruppo, mentre il famoso e il celebre predicano un riconoscimento generale, l’eminente ci si presenta in una fisicità massiccia. Il rilievo, concreto o figurato, dell’eminente è evidente come il campanile del paese che vediamo da lontano.
Ancora una volta il significato letterario, desueto di una parola riesce a metterci in mano l’immagine a cui i significati più comuni si riferiscono. Immagine che ci permette di collocarla meglio fra i suoi sinonimi.
L’eminente è innanzitutto ciò che supera in altezza, ciò che è più elevato del resto. Visitiamo il monastero costruito su una vetta eminente, dalla cime del palazzo eminente si gode di una splendida vista della città, e nel parco restiamo affascinati dal tronco poderoso di un albero eminente.
Ora, l’amico eminente poco probabilmente sarà alto due metri e dieci; piuttosto sarà un pianista di bravura sovrana, o un ricercatore che svetta per sapere nel proprio campo, e più in generale avrà delle qualità personali che lo distinguono. Infatti consuetamente riconosciamo la qualità dell’eminente in chi o ciò che figuratamente s’innalza per eccellenza sull’ordinario. Eminente la fantasia a cui si deve l’opera d’arte rivoluzionaria, eminente il consesso di scienziati che giunge alla grande scoperta, eminenti i meriti che vengono premiati nella cerimonia pubblica.
Vediamo che il senso primo dell’eminente è analogo a quello del rilevante (comunque qualcosa che si innalza), per quanto, rispetto al rilevante, sia forte di un registro più ricercato; e mentre l’esimio e l’egregio descrivono chi o ciò che si separa da un gruppo, mentre il famoso e il celebre predicano un riconoscimento generale, l’eminente ci si presenta in una fisicità massiccia. Il rilievo, concreto o figurato, dell’eminente è evidente come il campanile del paese che vediamo da lontano.