Feng shui
fèng sciùi
Significato Disciplina che punta all’armonia degli elementi di un ambiente studiandone la disposizione e l’orientamento
Etimologia dal cinese 风水 fēngshuǐ, letteralmente ‘vento-acqua’.
Parola pubblicata il 02 Ottobre 2020
Parole cinesi - con Francesco Nati
Le parole cinesi entrate in italiano non sono tante, ma sono importanti: in massima parte estremamente comuni, la loro storia è in grado di raccontarci uno dei contatti culturali più complessi e meno conosciuti che ci siano fra l'italiano e un'altra lingua. Le scopriremo un venerdì su due.
Nel 1600, il gesuita maceratese Matteo Ricci, osservando la pratica cinese di cui parliamo oggi, scriveva di aver trovato “una [superstizione] nuova, che consiste nell’eleggere il luogo per fare case e palazzi e per seppellire i morti in relazione […] alla testa, coda o piede di vari dragoni che stanno sotto terra; da questo, dicono, dipende tutto il bene e il male, non solo delle famiglie, ma anche delle città, delle province e di tutto il regno. E così di questa, come scienza recondita, si occupano anche molte persone importanti che sono chiamate da lontano…” Il Ricci, da uomo di scienza oltre che da religioso, concludeva che “non si può veder più sciocca cosa”, incapace di comprendere perché l’orientamento di una porta o la direzione di un ruscello potesse avere un influsso sulla salute e sulla ricchezza delle persone.
Eppure questa disciplina, per semplicità spesso chiamata “geomanzia cinese”, non solo si può vantare di una storia plurimillenaria, ma ancora oggi è ben più di una superstizione per pochi creduloni. Per chi lavora nell’architettura, nell’urbanistica, nella progettazione di interni è indubbiamente un riferimento essenziale che può influire notevolmente sul valore commerciale di un edificio (in italiano se ne parla almeno dagli anni ‘90).
Ma facciamo un piccolo viaggio nella vita reale dei cinesi: partiamo da un appartamento ben arredato dove, aprendo l’uscio di casa, non dovrebbe essere visibile alcuna finestra, per far sì che la ricchezza portata dagli ospiti venga trattenuta all’interno dell’abitazione; giriamo per una delle loro metropoli, e potremo vedere grattacieli costruiti con un’enorme apertura quadrata al centro, che non è solo un trucco estetico: denominata porta del drago, serve a non ostacolare il passaggio dell’energia positiva chiamata qi, garantendo la fortuna di chi vi risiede.
Giungiamo infine alla residenza tradizionale dell’imperatore, la cosiddetta Città Proibita, costruita secondo i più rigidi canoni architettonici: noteremo l’uso ripetuto del numero 9 (ritenuto di buon auspicio), che si concretizza ad esempio in un numero totale di 9999 stanze, ma anche il fiume artificiale che scorre nella città formando anse geometricamente perfette, o la collina di carbone (anch’essa opera umana) che si erge a difesa del palazzo. Tutti elementi che fanno capo al fengshui.
Ma perché questo concetto ci arriva con una parola che significa “aria” e “acqua”? Perché la prima è ciò che veicola l’energia vitale, ma si può anche interpretare come tutti quegli elementi complementari (montagne, costruzioni…) che ne determinano il flusso; per contro, l’acqua è sì fiumi, laghi e cascate, ma anche tutti gli esseri che di acqua si nutrono, nonché le “vie asciutte” (le strade) su cui ci muoviamo. Da questo punto di vista, si intuisce come tutti gli elementi del mondo siano analizzabili secondo tali canoni e come questa non sia solo una semplice disciplina geomantica, ma una vera e propria visione del mondo.