Ospite

ò-spi-te

Significato Chi accoglie in casa propria una persona; persona accolta in casa d’altri

Etimologia dal latino: hospes forse da hostis straniero, forestiero, pellegrino, le cui altre derivazioni acquisteranno un’accezione negativa, come con ostile.

In tutte le lingue romanze continua ad esistere questa curiosa ambivalenza, per cui “ospite” significa entrambe le facce della medaglia - anche se nella lingua italiana attuale pare si privilegi l’indicazione di chi riceve ospitalità, piuttosto che di chi la offre.

Ma da questa confusione si può trarre un suggerimento nettissimo, ossia un invito ad osservare questo fenomeno inclusivo, questa relazione solidale, questo rito antico nella sua unità, specie alla luce della sua pure ambigua origine.

L’ospite è lo straniero che sì, può anche essere il nemico, ma a cui per sacro e tacito accordo si tributa accoglienza: così l’ostilità si annichilisce nell’ospitalità, scambio reciproco, atavico e supremo valore di civiltà - inviolabile: poiché, come ripetevano i Greci e i Latini, l’ospite che bussa alla nostra porta potrebbe essere Zeus o Giove camuffato.

Si tratta di un aspetto sublime della cultura umana che in gran parte delle nostre terre (e delle nostre giornate) è purtroppo veramente trascurato.

Parola pubblicata il 15 Maggio 2011