Filatelia
fi-la-te-lì-a
Significato Collezionismo e studio dei francobolli
Etimologia dal francese philatélie, conio del 1864 del collezionista Georges Herpin, a partire dal greco philo- ‘amico, amante’ e ateleia ‘esenzione dalla tassa’, composto da un a- privativo e da télos ‘tassa’.
Parola pubblicata il 08 Agosto 2016
Il Penny Black, il primo francobollo della storia, fu emesso nel 1840, e fu una rivoluzione. Infatti, fino a quel momento, il costo della spedizione delle lettere era a carico del ricevente. Questi, spesso, eludeva la spesa grazie a dei segni posti sulla lettera: il postino gliela portava, il ricevente vedeva certi simboli convenzionali che il mittente aveva scritto fuori dalla lettera (che magari significavano ‘tutto bene’, ‘accetto l’accordo’ e via dicendo), e intendendone già così il contenuto la rifiutava senza pagare. Il francobollo era quindi un modo di far pagare la tassa a monte - e il ricevente otteneva la missiva gratuitamente.
Perciò, quando nel 1865 il collezionista di francobolli Georges Herpin volle costruire un nobile termine greco per descrivere il suo hobby, accanto al prefisso filo- scelse ciò che di più vicino il greco offrisse alla rivoluzione del francobollo: ateleia, cioè l’assenza di tasse. Infatti, nei pochi anni di vita del francobollo, nei Paesi occidentali già si erano aggregati degli appassionati gruppi di collezionisti.
Oggi per filatelia non si intende solo il collezionismo di francobolli o di altre carte-valori postali, ma anche il loro studio - in quanto espressioni di particolari momenti storici, e di evidenze tecniche ed economiche. Anche se è comunemente considerato un passatempo fra i più bizantini.