Fossile
fòs-si-le
Significato Che ha subito un processo di fossilizzazione; resto di organismo animale o vegetale antico che si è conservato per fossilizzazione; retrivo; invecchiato, antico
Etimologia dal francese fossile, è voce dotta, recuperata dal latino fossilis ‘ottenuto scavando’, dal verbo fòdere ‘scavare’.
Parola pubblicata il 03 Agosto 2019
Avviluppati nella meraviglia vertiginosa che i fossili ci aprono sul passato del nostro mondo, è difficile considerare con presenza che il ‘fossile’ è parente strettissimo del ben più prosaico ‘fosso’. Il tronco da cui si dividono è il verbo latinofòdere, cioè ‘scavare’: il fosso si scava, il fossile si ottiene scavando.
Infatti il fossile (mutuato dal francese) compare in italiano con un significato molto più generico di quello che tutti conosciamo fin da bambini: nel Ricettario fiorentino, testo pubblicato a Firenze alla fine del Quattrocento dall’Arte dei Medici e degli Speziali al fine di regolare e uniformare la produzione dei preparati officinali, ‘fossile’ occorre per la prima volta, ed è riferito al borace, un composto del boro impiegato in certe preparazioni (secondo alcuni occorre però in un’edizione aggiornata di metà del Cinquecento). Chiaro che si tratti di un fossile: come tanta roba utile sta sottoterra, è un cristallo che si trova cavando, scavando.
Per sentire parlare di ‘fossile’ nel senso che ci è consueto si devono aspettare gli anni ‘30 del Settecento, quando sarà usato dal medico e naturalista Antonio Vallisneri; in particolare, nella prima attestazione, a proposito dei coralli marini che si rinvengono nelle stratificazioni delle montagne. Anche queste sono cose che si ottengono scavando, e si sono prese questo nome tutto per sé.
Ora, la panoramica che si può scorrere sui fossili è formidabile: i modi in cui può avvenire il processo di fossilizzazione, e cioè i modi in cui le vestigia di organismi antichi possano conservarsi nella terra sono diversi e affascinanti. Si va dalla mineralizzazione dei tessuti organici, che vengono via via sostituiti da minerali indeperibili, per effetto della concentrazione di questi nelle soluzioni filtrate fra i sedimenti in cui gli organismi sono stati coperti; alla carbonizzazione, che attraverso l’azione di batteri trasforma foreste sepolte in giacimenti di carbone fossile; all’inclusione in resine antiche, in ambra; fino alla conservazione in bitumi e asfalti. E sono solo i casi più famosi.
Ma ciò che preme da un punto di vista linguistico è una considerazione su un uso figurato che questo nuovo significato di ‘fossile’ ha invitato, come sostantivo e aggettivo: l’invecchiato, l’antico, il superato e il retrivo. Dopotutto, poche cose ci parlano meglio di un passato lontanissimo. Quindi la mamma si iscrive a Facebook pensando di fare una mossa giovane e si conferma fossile; il professore, con tutto che abbia una caratura di conoscenza monumentale, è un fossile; e l’amico commenta le novità e i viaggi con osservazioni fossili. Curiosamente questa stessa parola è stata criticata da molti sia come inelegante francesismo, sia per il suo restringimento di significato, e infine, nel suo senso figurato, anche come espressione… fossile, datata, buona per romantici ottocenteschi.