Fossilizzazione

fos-si-liz-za-zió-ne

Significato L’insieme dei processi fisici e chimici che portano alla formazione dei fossili; mantenimento di idee o abitudini antiquate

Etimologia da fossilizzare, prestito dal francese fossiliser, che è da fossile, voce dotta recuperata dal latino fossilis, da fossus, participio passato di fòdere ‘scavare’.

Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Questo motto funziona bene in fisica, ma non in biologia. Un essere vivente è un sistema enormemente complesso, e tende rapidamente a decomporsi, a disgregarsi e a dissolversi non appena smette di funzionare. In rarissimi casi, il corpo di un essere vivente non si degrada completamente in composti chimici più semplici dopo la morte, ma subisce una serie di trasformazioni particolari, rese possibili da eccezionali condizioni ambientali, e si trasforma in un oggetto non più biologico, bensì geologico, al quale diamo il nome di fossile. Questo processo, che richiede da decine di migliaia a milioni di anni per realizzarsi, coerentemente con la sua natura geologica, è la fossilizzazione.

Esistono innumerevoli modalità di fossilizzazione, legate alle condizioni chimiche, fisiche ed ambientali nelle quali il corpo della creatura non più vivente giace e si deposita. Il risultato della fossilizzazione può quindi essere molto differente nonostante la materia organica di partenza sia la medesima. Un ramo può trasformarsi in un opaco pezzo di carbone, oppure in un brillante simulacro di pirite, oppure in una inquietante impronta in negativo su una lastra di arenaria, a seconda di dove e come si sia depositato il frammento vegetale originario.

La fossilizzazione non è un fenomeno statico, e non si interrompe mai. Essa procede con infinita lentezza ma inesorabile tenacia, alimentata dalla pressione delle stratificazioni sedimentarie, dal flusso di calore interno alle rocce, e dalla impercettibile chimica che avviene negli interstizi più minuti impregnati dai fluidi sotterranei. Proprio a causa della sua lentissima dinamica, che si dispiega nei milioni di anni, le effimere creature viventi come l'uomo non possono osservare la fossilizzazione in fieri, nel suo divenire, ma solo constatarne i prodotti. In particolare, quanto più a lungo un resto organico è stato sottoposto ai processi di fossilizzazione, tanto meno conserva la condizione biologica originaria e tanto più tenderà a divenire parte integrante del mondo inorganico, a confondersi con le rocce e con gli strati sedimentari.

Dato che esso definisce processi che si svolgono lungo scale di tempo enormemente più vaste di quelle della vita umana, nel linguaggio colloquiale il termine "fossilizzazione" ha perduto la sua originaria connotazione dinamica, il suo elemento trasformativo, per divenire un termine che connota l'esatto opposto, ovvero la mancanza di cambiamento, la staticità, l'assenza di mutamento, il mantenimento di idee o abitudini antiquate. Eppure, paradossalmente, la fossilizzazione è tra le modalità di trasformazione più audaci e radicali esistenti, poiché è capace di rendere qualcosa di effimero e delicato, come un fiore, in un tenace simulacro di solida roccia.

Parola pubblicata il 23 Giugno 2025

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