Fluido
flùi-do
Significato Sostanza liquida o aeriforme, e detto di tale sostanza; sciolto, scorrevole; che non ha una forma determinata, che è mutevole, instabile; energia misteriosa, che specie si sprigionerebbe da persone con poteri particolari
Etimologia voce dotta recuperata dal latino fluidus, derivato di flùere ‘scorrere’.
- «Non riesco a stargli vicino serenamente. Intorno ha un fluido maligno.»
Parola pubblicata il 25 Aprile 2025
Certe parole ci danno l'impressione di non avere misteri. Ma dobbiamo considerare che spesso hanno accezioni molteplici, e quindi sono in grado di piegare un medesimo concetto a usi dei più diversi, con significati inusitati, che gli conferiscono tonalità molto differenti. Insomma, anche nella parola più comune ci può essere una svolta di ricercatezza — anzi, più d’una.
Il significato più scontato del fluido è quello che, come sostantivo o aggettivo, lo contempla come una sostanza liquida o aeriforme: posso parlare di come un composto sia fluido, o di come i fluidi scorrano in certi vasi. In effetti il fatto che il fluido scorra è una tautologia: il fluidus latino è un evidente derivato di flùere, che è proprio ‘scorrere’, e quindi il fluido s’individua perché scorre.
Una delle caratteristiche più tipiche di fluidi è che non hanno una forma determinata, anzi tendono a prendere la forma del recipiente che li contiene. Il fluido, pare buffo a dirsi, è sciolto: e così si dice fluido ciò che è sciolto in un senso più o meno figurato, pensiamo ai movimenti fluidi, al discorso fluido, alla trama fluida.
Ma ancora e diversamente, il fluido appare mutevole e instabile — e tale diventa concettualmente. Una situazione diplomatica fluida, un’identità fluida, una classifica fluida si caratterizza per indeterminatezza, per un cambio continuo e imprevedibile di assetto — senza che sia del tutto volatile, però: il fluido, per quanto mutevole e instabile, ha corpo e peso, e non è inconsistente né evanescente. Può anche adombrare una stabilizzazione attesa in futuro, ma non prendiamola come necessità, il fluido può solidificarsi o può restare fluido.
Già qui tocchiamo una certa finezza, si sente. Questo modo di ragionare dei fatti del mondo dando loro la consistenza di un fluido è su un livello di pensiero metaforico abbastanza elevato, ma il fluido si spinge oltre, con un’accezione particolarmente potente che oggi ha una forza quasi letteraria.
Fra Sette e Ottocento la scienza prese un abbrivo straordinario, ma insieme alle branche e alle teorie che avrebbero retto col loro paradigma alla prova del metodo, o sarebbero state rifondate e ripensate, ce ne furono tante che furono sconfessate, spernacchiate e sepolte. Possiamo ad esempio ricordare il mesmerismo di Mesmer, che curava tramite l’esercizio del magnetismo animale... ma non era certo l’unico caso in cui s’immaginassero passaggi di energia, materiale o psichica, come fluidi.
Il fluido, in questo contesto, è un’emanazione energetica che muove da una volontà, che la trasmette, o che trasmette un’influenza, o un pensiero. Una forza dai caratteri ignoti che si sprigiona da individui ovviamente molto speciali e carismatici, e ancor più in genere una potenza che si diffonde e pervade di sé cose e persone, o semplicemente un’affinità, una simpatia.
È per il retaggio di questa suggestione antiquata ma estremamente attraente che posso parlare del fluido invincibile dell’amica, che ogni volta riesce a convincermi ad accompagnarla alla festa del circolo, che detesto; parlare del modo in cui ci siamo orientati verso una certa disciplina, quasi mossi da un fluido magico; parlare di come io abbia tenuto duro, sorretto dal fluido del tuo ottimismo.
Quest’accezione si fa notare: la parola è comune, ma non in questo caso. Si manifesta ricercata, sottile, di grande rappresentatività — specie se la sua figura è condivisa, naturalmente. Ma tanto comune è il fluido e tanto immediata l’impressione che quest’uso fa, che resta fascinosa in ogni caso. Dopotutto, è un fluido intrinsecamente esoterico.