Fluido

flùi-do

Significato Sostanza liquida o aeriforme, e detto di tale sostanza; sciolto, scorrevole; che non ha una forma determinata, che è mutevole, instabile; energia misteriosa, che specie si sprigionerebbe da persone con poteri particolari

Etimologia voce dotta recuperata dal latino fluidus, derivato di flùere ‘scorrere’.

  • «Non riesco a stargli vicino serenamente. Intorno ha un fluido maligno.»

Certe parole ci danno l'impressione di non avere misteri. Ma dobbiamo considerare che spesso hanno accezioni molteplici, e quindi sono in grado di piegare un medesimo concetto a usi dei più diversi, con significati inusitati, che gli conferiscono tonalità molto differenti. Insomma, anche nella parola più comune ci può essere una svolta di ricercatezza — anzi, più d’una.

Il significato più scontato del fluido è quello che, come sostantivo o aggettivo, lo contempla come una sostanza liquida o aeriforme: posso parlare di come un composto sia fluido, o di come i fluidi scorrano in certi vasi. In effetti il fatto che il fluido scorra è una tautologia: il fluidus latino è un evidente derivato di flùere, che è proprio ‘scorrere’, e quindi il fluido s’individua perché scorre.

Una delle caratteristiche più tipiche di fluidi è che non hanno una forma determinata, anzi tendono a prendere la forma del recipiente che li contiene. Il fluido, pare buffo a dirsi, è sciolto: e così si dice fluido ciò che è sciolto in un senso più o meno figurato, pensiamo ai movimenti fluidi, al discorso fluido, alla trama fluida.
Ma ancora e diversamente, il fluido appare mutevole e instabile — e tale diventa concettualmente. Una situazione diplomatica fluida, un’identità fluida, una classifica fluida si caratterizza per indeterminatezza, per un cambio continuo e imprevedibile di assetto — senza che sia del tutto volatile, però: il fluido, per quanto mutevole e instabile, ha corpo e peso, e non è inconsistente né evanescente. Può anche adombrare una stabilizzazione attesa in futuro, ma non prendiamola come necessità, il fluido può solidificarsi o può restare fluido.
Già qui tocchiamo una certa finezza, si sente. Questo modo di ragionare dei fatti del mondo dando loro la consistenza di un fluido è su un livello di pensiero metaforico abbastanza elevato, ma il fluido si spinge oltre, con un’accezione particolarmente potente che oggi ha una forza quasi letteraria.

Fra Sette e Ottocento la scienza prese un abbrivo straordinario, ma insieme alle branche e alle teorie che avrebbero retto col loro paradigma alla prova del metodo, o sarebbero state rifondate e ripensate, ce ne furono tante che furono sconfessate, spernacchiate e sepolte. Possiamo ad esempio ricordare il mesmerismo di Mesmer, che curava tramite l’esercizio del magnetismo animale... ma non era certo l’unico caso in cui s’immaginassero passaggi di energia, materiale o psichica, come fluidi.
Il fluido, in questo contesto, è un’emanazione energetica che muove da una volontà, che la trasmette, o che trasmette un’influenza, o un pensiero. Una forza dai caratteri ignoti che si sprigiona da individui ovviamente molto speciali e carismatici, e ancor più in genere una potenza che si diffonde e pervade di sé cose e persone, o semplicemente un’affinità, una simpatia.

È per il retaggio di questa suggestione antiquata ma estremamente attraente che posso parlare del fluido invincibile dell’amica, che ogni volta riesce a convincermi ad accompagnarla alla festa del circolo, che detesto; parlare del modo in cui ci siamo orientati verso una certa disciplina, quasi mossi da un fluido magico; parlare di come io abbia tenuto duro, sorretto dal fluido del tuo ottimismo.

Quest’accezione si fa notare: la parola è comune, ma non in questo caso. Si manifesta ricercata, sottile, di grande rappresentatività — specie se la sua figura è condivisa, naturalmente. Ma tanto comune è il fluido e tanto immediata l’impressione che quest’uso fa, che resta fascinosa in ogni caso. Dopotutto, è un fluido intrinsecamente esoterico.

Parola pubblicata il 25 Aprile 2025