Frugale
fru-gà-le
Significato Parco, semplice
Etimologia voce dotta recuperata dal latino frugàlis ‘sobrio, regolato’, derivato di frùgi ‘saggio, moderato’, derivato di frux ‘frutto’.
Parola pubblicata il 30 Luglio 2025
fru-gà-le
Significato Parco, semplice
Etimologia voce dotta recuperata dal latino frugàlis ‘sobrio, regolato’, derivato di frùgi ‘saggio, moderato’, derivato di frux ‘frutto’.
Parola pubblicata il 30 Luglio 2025
In questa parola, su un piano nascosto, la lingua conserva un collegamento di buon senso che a quanto pare ha una lunga storia, forse un che di eterno.
Diciamo frugale chi mostra modestia, semplicità, e in particolar modo misura nel bere e nel mangiare. Sobrio, temperante, parsimonioso, il frugale si accontenta di poco.
Non ha i caratteri negativi della sfera del taccagno; la sua semplicità si porta dietro i caratteri del sano, del naturale, del moderato, del pio. In effetti la frugalità ha tutta l’aria dell’abito morale.
La sua origine però è particolare, e sarà bene tirarci su l’abito in vista del guado.
Il latino frugalis è il parco e il moderato ma è anche ciò che riguarda le messi, il raccolto; è un derivato di frugi, un aggettivo indeclinabile che qualifica saggezza, sobrietà e semplicità, a partire da frux, cioè il frutto. Dobbiamo quindi arrivare dal frutto alla parsimonia.
Il frux, come anche per noi il frutto, è figuratamente il valore, il risultato — diciamo pure il profitto. Dopotutto i beni fruttiferi non sono solo aranceti: sono tutti i beni che producono beni, utilità. E Zio Paperone che cosa ci direbbe riguardo al profittevole? Che niente è profittevole, in mani che non siano parsimoniose. Come in quei racconti fantastici in cui il torrente scorre all’insù, l’utilità del frutto — senti che piroetta — approda al presupposto della moderazione.
Così posso parlare del pasto frugale che consumiamo mentre stiamo imbiancando la casa (magari immaginando i pasti lauti e luculliani che faremo con gli amici in quella stessa stanza), posso parlare della vita frugale della vicina di casa, che scopriremo aver lasciato una fortissima somma a un ente benefico, della frugalità predicata dall’amministrazione per rendere stabilità a un bilancio sbilanciato.
Lo sentiamo, non ha il tono austero dell’austerità, che segue una norma di vita non solo sobria, ma severa; non è didascalico come il misurato e il moderato, se seguono misure e modi; non è tirato come il parco né generale come il temperato. C’è una certa spontaneità, nel frugale, un’adesione pratica, ricca di immagini e comportamenti, che volentieri è ideologica.
Una parola semplice ma di grande impatto.