Luddista
lud-dì-sta
Significato Appartenente al luddismo, movimento operaio di inizio ‘800 che si oppose all’introduzione delle macchine nella produzione industriale, considerata causa del crollo dell’occupazione; che disprezza le macchine
Etimologia dal nome di Ned Ludd, eroe proletario che per primo (negli anni ‘60-‘70 del ‘700) distrusse un telaio a vapore; probabilmente è un personaggio di fantasia.
Parola pubblicata il 01 Marzo 2014
L’automatizzazione della produzione industriale e la tensione verso un’efficienza produttiva sempre maggiore è un problema che il mercato del lavoro si trova a dover affrontare da diversi secoli a questa parte; e forse il principio storico di questo conflitto è da ricercarsi nella prima rivoluzione industriale, ossia nell’introduzione della macchina a vapore. La reazione luddista a questa innovazione - che di fatto lasciò a casa molte persone - fu diretta, istintiva: distruggere le macchine.
Oggi con le macchine siamo scesi a patti: se rimpiazzano il lavoro umano si bofonchia e si cercano vie sindacali per proteggere il lavoratore scalzato, ma è ormai un progresso pacifico. A nessuno verrebbe in mente di sfasciare i computer per far fare i conti alle persone. Ma il luddismo non è morto: nella nostra società, in forme più compassate, possiamo comunque scorgere un ricorrente sprezzo della macchina, e del lavoro che svolge al posto dell’umano. E non si tratta tanto di forme di retrivìa, quanto di riflessione su ciò che per varie ragioni non può o non deve essere delegato ad una macchina: pensiamo alle critiche luddiste rivolte allo smartphone, capezzolo omnifunzionale a cui siamo sempre rivolti; pensiamo al luddismo che vuole emancipare la produzione agricola da un efficientismo artificiale e velenoso; pensiamo al luddismo ecologista di chi propone il bando cittadino delle automobili; pensiamo all’artigiano luddista che insegna la differenza fra il ciarpame fatto in serie e un manufatto di qualità.
L’inclinazione espressa da questa parola disegna insomma un concetto importante e sempreverde, da tenere fresco e presente - e non relegato nei libri di storia del liceo.