Emancipazione
e-man-ci-pa-zió-ne
Significato Liberazione
Etimologia dal latino: emancipatio istituto tramite il quale il figlio otteneva l’estinzione della patria potestà, composto di e fuori e mancipium acquisto della proprietà - a sua volta composto da manus mano e capere prendere.
Parola pubblicata il 21 Luglio 2012
Nella Roma degli albori, povera e austera, certe categorie di beni rivestivano un ruolo di importanza capitale, i beni più legati alla sopravvivenza: le terre, gli edifici, gli schiavi, gli animali. Questi erano chiamati “res mancipi”, ed erano soggetti ad un tipo di vendita solenne, la “mancipatio” - una vera liturgia di gesti e formule.
Fra i beni che potevano essere venduti con la mancipatio c’erano anche… i figli. Con una sorta di cessione in schiavitù. Non erano delle res mancipi, ma ponendosi nell’ottica di una società contadina primitiva, per i capofamiglia poter scambiare forza-lavoro era vitale. Inoltre il capofamiglia era una figura fortissima: manteneva la patria potestà per tutta la vita, anche sui figli magari diventati consoli. L’emancipazione si rivelava quindi un istituto ugualmente fondamentale, ed avveniva appunto vendendo fittiziamente il figlio, poi subito liberato dall’acquirente.
L’emancipazione passa a noi come la conquista di una libertà ottenuta scoperchiando le gerarchie - una “libertà da” prima che “libertà di”, e in questo rinveniamo forse una sfumatura di irruenza, di evoluzione ancora da compiere attraverso l’esplorazione di questa nuova libertà.