Nicchiare

nic-chià-re (io nìc-chio)

Significato Esitare, tergiversare; dolersi

Etimologia etimo incerto: forse derivato dal latino: nidus nido, attraverso l’ipotetica forma nidiculare, col significato di stare nel nido, fare l’uovo; forse derivato di rannicchiarsi, e quindi di nicchia. Nel significato di “dolersi”, probabilmente deriva dal latino: hinnitus nitrito, attraverso l’ipotetica forma hinnitulare.

Questa parola ha due significati: uno desueto e uno comune.

Il significato desueto è quello di dolersi, lamentarsi in maniera sommessa. Quindi, in questo senso, si potrebbe parlare del bambino che nicchia con il mal di pancia, della nonna con la sciatica che ciarla nicchiando in veranda, e del rumore allarmante sentito di notte, che si scopre essere il cane che nicchia sentendo nell’aria il calore della cagnetta del vicino. Ma impiegare questa parola con questo significato può essere fuorviante, vista la schiacciante preponderanza di quello comune.

Infatti “nicchiare” in molti dizionari è registrata tout-court con il solo significato di esitare, tergiversare. Si tratta di un prendere tempo intenzionale, un temporeggiare volto a mantenere uno spazio di manovra - descritto con un tono che, se non è proprio ironico, cerca di non esacerbare il chiaro giudizio negativo sull’indugio. Nicchia la ragazza davanti alla proposta di matrimonio quando ha dei dubbi sulla paternità del figlio che porta in grembo; nicchia il ragazzo durante l’esame in attesa che di bocca in bocca la soluzione del problema giunga fino a lui; nicchia la superpotenza mondiale davanti a crimini agghiaccianti contro cui intervenire potrebbe però essere sconveniente. Comunque alla fine il figlio era di lui e si sono sposati.

Parola pubblicata il 09 Maggio 2014