Primadonna

prì-ma-dòn-na

Significato Attrice, cantante o ballerina a cui è affidata la parte femminile più importante in un’opera; estensivamente, una persona persona capricciosa, esigente ed egocentrica

Etimologia da prima donna.

Che la ‘prima donna’ fosse, originariamente, la star incontrastata del palcoscenico lirico è un fatto che lega indissolubilmente questo termine all'eccellenza e alla tradizione musicale italiana.

L'opera, infatti, con la sua gerarchia rigorosa, riservava questo titolo alla cantante, quasi sempre soprano, che ricopriva il ruolo femminile di maggior rilievo: una figura venerata dal pubblico, insostituibile e centrale per l'intera performance.

Tuttavia, il destino internazionale di questa locuzione non risiede nella sua definizione tecnica, ma bensì nella sua deriva figurata...

Il potere innegabile della prima donna sul palco — con il suo talento ineguagliabile e, a volte, la sua personalità esuberante — ha infatti fatto sì che il termine venisse presto (ed esclusivamente) associato a un atteggiamento specifico cioè quello dell'artista abituata agli applausi, ai bouquet di fiori e a un trattamento regale molto diverso da quello riservato alle altre artiste: l'artista prima donna era infatti così viziata da aver sviluppato un'aura di egocentrismo e capriccio.

È proprio il ritratto della persona esigente, volubile e irragionevolmente pretenziosa ad aver trionfato sui palcoscenici del mondo. Dall'Italia, l'italianismo ‘prima donna’ o ‘primadonna’ è migrato con successo in lingue come l'inglese, il francese, il tedesco, il russo e lo spagnolo, mantenendo intatta la sua grafia italiana e il suo appeal esotico, ma concentrandosi quasi esclusivamente sulla connotazione negativa.

Nell'uso nazionale e internazionale, infatti, chiamare qualcuno ‘prima donna’ non è un complimento bensì una critica pungente che va ben oltre l'ambito teatrale e che abbraccia anche il genere maschie, oltre che femminile: che si tratti di un amministratore delegato, di un calciatore o di un collega in ufficio, il termine viene ormai usato in modo estensivo per denunciare chi ‘fa la primadonna’, ossia chi pretende attenzioni speciali, si ritiene indispensabile e manifesta una totale incapacità di accettare critiche o lavorare in gruppo.

Attenzione, però: non pensate che in passato non esistesse il suo corrispettivo maschile! Curiosamente, l'opera teatrale aveva anche un ‘primo uomo’ (che inizialmente indicava il castrato di ruolo principale, oggi il tenore), ma questa espressione non raggiunse la stessa diffusione figurata riservando così al genere grammaticale femminile — in maniera eloquente e con la consueta malizia — tutto il peso emotivo tanto che come dicevamo, nel linguaggio comune, anche gli uomini che si comportano in modo arrogante vengono spesso definiti con l'appellativo ‘prima donna’.

Il termine, dunque, è il risultato di una metonimia linguistica: il ruolo di eccellenza dell'opera è diventato l'emblema dell'egocentrismo eccessivo perché, di fatti, qui non si tratta solo di essere il numero uno, ma di comportarsi da diva viziata anche quando i riflettori sono spenti.

L'evoluzione della parola ci offre, comunque, un grande insegnamento: l'eccellenza, se non accompagnata da umiltà, può trasformare un titolo di merito in un marchio di condotta sgradevole.

Parola pubblicata il 24 Novembre 2025

Italianismi - con Giada Aramu

Molte parole italiane sono state adottate in lingue straniere. Sono gli italianismi, che ci raccontano la peculiare forma del prestigio della lingua italiana (parla un sacco di cucina, ma non solo). Con Giada Aramu, docente di italiano come lingua seconda, un lunedì su due esploreremo questo arcipelago di parole che non sono più soltanto nostre.