Emblema
em-blè-ma
Significato Figura simbolica, di solito accompagnata da un motto; simbolo, tipo, esempio
Etimologia dal greco emblema ‘inserzione’, composto di en ‘dentro’ e bàllein ‘gettare’.
Parola pubblicata il 08 Novembre 2016
em-blè-ma
Significato Figura simbolica, di solito accompagnata da un motto; simbolo, tipo, esempio
Etimologia dal greco emblema ‘inserzione’, composto di en ‘dentro’ e bàllein ‘gettare’.
Parola pubblicata il 08 Novembre 2016
Le curiosità che riguardano questa parola sono molte, e davvero frizzanti.
Innanzitutto va detto che il passaggio nel latino di questo termine greco fu aspramente criticato come dannoso forestierismo: lo stesso imperatore Tiberio, secondo quanto riporta Svetonio, ne censurò l’uso nei decreti del Senato. Della serie: niente di nuovo sotto il sole, mai. Ad ogni modo, l’emblema anticamente fu un genere di ornamento, che poteva consistere in un’inserzione pavimentale a mosaico o in una figura in rilievo da applicare, ad esempio, a stoviglie di pregio. Il passaggio al significato moderno - un bel salto semantico - avvenne nel XVI secolo.
Nel suo estroso ‘Emblematum liber’, l’umanista Andrea Alciato dette corpo (attraverso vicissitudini editoriali un po’ complicate) a un genere letterario che avrebbe avuto un successo clamoroso in tutta Europa: quello dei ‘libri di emblemi’. Nella forma che presero più stabilmente questi libri, venivano raccolte delle illustrazioni evocative accompagnate da testi che le spiegassero. Potevano abbracciare temi diversi, profani o religiosi, con un particolare occhio all’insegnamento morale - per quanto il mezzo fosse decisamente poetico. Così l’emblema si assestò sul significato di figura simbolica, allusiva, accompagnata da un motto: nell’affresco si nota l’emblema del committente, l’opera dell’artigiano ne porta l’emblema a garanzia di autenticità. Ma resta ancora un bel salto da fare.
L’emblema infatti diventa anche il tipo, l’esempio: il volontario indefesso diventa l’emblema della solidarietà, il giocatore umile e caparbio è l’emblema di una squadra in cerca di riscatto, la compiuta riqualificazione di un’area degradata diventa l’emblema di un’amministrazione capace e concreta. questi significati (condivisi come attributi nell’aggettivo ‘emblematico’) dovrebbero farci sollevare il sopracciglio: infatti l’emblema rinascimentale era un’immagine allusiva, ermetica, non certo un simbolo tanto chiaro da diventare tipo o esempio. Ma la piega è presa.
In altri termini, la storia di questa parola è una paurosa infilata di passaggi impropri. Che però, alla fine, non scalfiscono minimamente tutto il prestigio di un termine aulico e ricercato come questo.