SignificatoTravolgente, impetuoso; repentino; che domina suscitando entusiasmo
Etimologia da rapina, voce dotta recuperata dal latino e derivata di ràpere ‘strappare, ghermire, portar via’.
Il fatto è che il nesso con la rapina calamita la nostra attenzione, e mette fretta alla nostra immaginazione — rapina nel senso giuridico, dico: impossessamento con violenza o minaccia di cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, per profitto. Il rapinoso però ci rappresenta qualcosa che per ampiezza precede la rapina — e quando spunterà un parente inatteso sarà tutto più chiaro.
Il ràpere latino è un ghermire, uno strappar via con impeto, un portar via. Ha un profilo d’assalto, che si declina nel significato del rapire così come in quello dell’appropriarsi — ma l’ampiezza della sua concezione ha un tratto poetico da sgomentare: questo prendere così violento viene usato in latino anche nel senso di prendere colore, prendere fuoco. È un prendere e portare di peso come fa tanto la mano della giustizia quanto il cocchio — un prendere il sole, prendere l’onda. L’intensità è alta, ma qui non ci appiattiamo sul saccheggio.
Tanto rilevante è piuttosto l’energia e la velocità fulminea, in questo verbo latino, che ne traiamo nientemeno che il rapido, che non ha praticamente più nulla di rapinoso: si è votato alla sveltezza repente.
Il rapinoso attinge direttamente alla fonte di questo moto veloce che trascina via, ci offre una veemenza irresistibile che porta con sé. È rapinoso il torrente gonfio per la pioggia, che strappa gli argini e i ponticelli; è rapinoso il tempo della serata lieta, come anche il ritmo dei tamburi, e rapinosa la danza; è rapinosa la narrazione invincibile che ci travolge, rapinosa l’opera che ci tiene in un fervore avvinto, rapinoso un sentimento che non si contrasta, rapinosa una passione, o una realizzazione spirituale. Un dominio di ferro che può prendere quindi anche le pieghe dell’entusiasmo, dell’esaltazione umana su ogni piano d’esperienza.
Non di rado ricorriamo all’immagine di qualcosa ‘che rapisce’ — espressione di metafora tanto chiara da essere didascalica. Il rapinoso rapisce senz’altro, ma offre una complessità di attitudine superiore. Offre il gesto rapido e trascinante dell'onda, del vento e del fiume, che ghermisce, che seduce, davanti a cui si accendono euforia e rassegnazione.
Una finezza complessa e completamente accessibile.
Il fatto è che il nesso con la rapina calamita la nostra attenzione, e mette fretta alla nostra immaginazione — rapina nel senso giuridico, dico: impossessamento con violenza o minaccia di cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, per profitto. Il rapinoso però ci rappresenta qualcosa che per ampiezza precede la rapina — e quando spunterà un parente inatteso sarà tutto più chiaro.
Il ràpere latino è un ghermire, uno strappar via con impeto, un portar via. Ha un profilo d’assalto, che si declina nel significato del rapire così come in quello dell’appropriarsi — ma l’ampiezza della sua concezione ha un tratto poetico da sgomentare: questo prendere così violento viene usato in latino anche nel senso di prendere colore, prendere fuoco. È un prendere e portare di peso come fa tanto la mano della giustizia quanto il cocchio — un prendere il sole, prendere l’onda. L’intensità è alta, ma qui non ci appiattiamo sul saccheggio.
Tanto rilevante è piuttosto l’energia e la velocità fulminea, in questo verbo latino, che ne traiamo nientemeno che il rapido, che non ha praticamente più nulla di rapinoso: si è votato alla sveltezza repente.
Il rapinoso attinge direttamente alla fonte di questo moto veloce che trascina via, ci offre una veemenza irresistibile che porta con sé. È rapinoso il torrente gonfio per la pioggia, che strappa gli argini e i ponticelli; è rapinoso il tempo della serata lieta, come anche il ritmo dei tamburi, e rapinosa la danza; è rapinosa la narrazione invincibile che ci travolge, rapinosa l’opera che ci tiene in un fervore avvinto, rapinoso un sentimento che non si contrasta, rapinosa una passione, o una realizzazione spirituale. Un dominio di ferro che può prendere quindi anche le pieghe dell’entusiasmo, dell’esaltazione umana su ogni piano d’esperienza.
Non di rado ricorriamo all’immagine di qualcosa ‘che rapisce’ — espressione di metafora tanto chiara da essere didascalica. Il rapinoso rapisce senz’altro, ma offre una complessità di attitudine superiore. Offre il gesto rapido e trascinante dell'onda, del vento e del fiume, che ghermisce, che seduce, davanti a cui si accendono euforia e rassegnazione.
Una finezza complessa e completamente accessibile.