Saudade

saudàd

Significato Sentimento di nostalgia, malinconia, anelito, mancanza

Etimologia voce portoghese, derivata di soledade ‘solitudine’, a sua volta dal latino solitas, col medesimo significato.

La particolarità di questo termine sta nel fatto che il suo genere grammaticale è il femminile, mentre solitamente in portoghese, come in italiano, i sostantivi femminili escono in –a; ma, come in italiano, ci sono delle eccezioni, cosa che in questa circostanza si può ricondurre al lemma latino. Il portoghese, dunque, essendo una lingua romanza (cioè derivante dal latino), conserva molti tratti comuni all’italiano, allo spagnolo (con cui condivide l’89% dei tratti) e le altre lingue neo-latine. È importante segnalare, inoltre, che il portoghese è uno degli idiomi più parlati al mondo, data la colonizzazione avvenuta ad opera dei portoghesi nell’America del Sud e in Africa; la varietà più significativa è quella del Brasile.

Interessante è anche un altro significato che questa parola assume nella varietà brasiliana del portoghese: infatti, oltre ad essere usata per un familiare assente di cui si sente la mancanza, identifica anche un tipo di canzonetta cantata dai marinai in alto mare, cosa che probabilmente è strettamente legata alla sfera della solitudine.

Si annovera, inoltre, anche un altro significato, usato in botanica, per cui con saudade si identifica il nome di una pianta ornamentale molto comune in Europa, Asia e Africa non meglio identificata, ma che secondo Antonio Tabucchi, scrittore e studioso di Fernando Pessoa (poeta portoghese), si può identificare nella rosa, che racchiuderebbe perfettamente questo tipo di sentimento.

Curioso che esista anche una stradina a Lisbona chiamata proprio Rua da Saudade, chissà che davvero non basti passare in quel vicolo per provare saudade!

(È forse la più celebre fra le ‘parole intraducibili’. L’interminata lontananza da casa conosciuta dai marinai finisce per scavare i caratteri dei popoli che vivono il mare - così come le espressioni che più spesso portiamo in volto finiscono per scavare e diventare il nostro volto stesso. In portoghese, un carattere del genere è distillato nella saudade, che noi stentiamo a riconoscere come un sentimento unico: è infatti un uno malinconico di nostalgia, di solitudine, di mancanza, ma anche di desiderio e anelito, che scaturisce dalla distanza nello spazio e nel tempo da ciò che sia ama, volto al passato e al futuro. Si può aver saudade di amori, amici o familiari lontani o che non ci sono più, di situazioni domestiche - che ricordiamo o proiettiamo -, di cibi, di luoghi.

Parola intraducibile, sì, ma non aliena alla nostra cultura. C’è chi la riconosce nell’appocundria partenopea; sicuramente la possiamo ritrovare nella poesia e nella musica genovese. Ad esempio, la lirica di De André ne è pervasa: una canzone come D’ä mê riva è pura saudade.)

Parola pubblicata il 26 Luglio 2016

Le parole intraducibili - con Carlotta Lancia

Con Carlotta Lancia, giovane laureata in Glottologia e Linguistica a "La Sapienza", un martedì ogni due vedremo il mito di una "parola intraducibile" - fra comparazione linguistica, bufale e significati sorprendenti.