Sceriffo
sce-rìf-fo
Significato Ufficiale con incarichi di polizia e amministrazione. Nel mondo musulmano, discendente diretto di Maometto
Etimologia nel primo significato dall’inglese sheriff, dalla combinazione delle parole shire ‘contea’, e reeve ‘magistrato’, dall’antico inglese scír-geréfa ‘magistrato di contea’. Nel secondo significato dall’arabo šarīf, ovvero ‘nobile’.
Parola pubblicata il 21 Ottobre 2022
Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini
Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.
Per fare la conoscenza del primo tipo di sceriffo, cominciamo con ‘il re fasullo d’Inghilterra’, ovvero Giovanni Senza Terra, vissuto nel XIII secolo. Sovrano di grande impopolarità, fece il bello e il cattivo tempo finché i Baroni non ne ebbero abbastanza e lo obbligarono a firmare la Magna Charta Libertatum, mettendo fine all’assolutismo in terra d’Albione.
Ma prima ancora che i Baroni, l’antagonista principale del dispotico Giovanni era nientemeno che Robin Hood, l’eroe della Foresta di Sherwood, che insieme a Little John, Fra’ Tuck e alla sua banda di coraggiosi fuorilegge, rubava ai ricchi per dare ai poveri. Il tutto con grande scorno dell’amministratore locale, la longa manus del re, il famigerato Sceriffo di Nottingham. Ora, costui è l’illustre antenato dei panciuti sceriffi statunitensi incapaci di risolvere crimini misteriosi e puntualmente aiutati da sollecite scrittrici di romanzi gialli dalla permanente inappuntabile. Sì, perché gli sceriffi con la stella a molteplici punte sono una testimonianza del passato coloniale degli U.S.A., insieme alla suddivisione territoriale in contee.
La parola ‘sceriffo’ e la sua etimologia ci illuminano su tutto ciò: sheriff deriva dalla parola shire, ovvero contea, e da reeve, magistrato. All’origine sembra esserci l’antico inglese scír-geréfa, cioè magistrato di contea. Un ruolo poliedrico, che troviamo declinato in maniera differente in tante ex colonie britanniche, e nello stesso Regno Unito, dove portano questo nome figure differenti con ruoli amministrativi e giurisdizionali. Figure meno riconoscibili e d’impatto degli sceriffi statunitensi — che sono alla base dell’uso figurato che indica come sceriffo chi mantiene l’ordine in maniera decisa e sbrigativa. Quindi possiamo dire che Jessica Fletcher ha risolto il caso su cui lo sceriffo Amos Tuppert si era arenato, ma anche che non sopportiamo l’attitudine da sceriffa del far west della nuova preside.
Saltiamo al XX secolo, spostandoci in Arabia, dove un archeologo e ufficiale inglese, Thomas Edward Lawrence, diventa uno dei più forti sostenitori della rivolta araba contro l’oppressione ottomana. Un personaggio carismatico e misterioso, sul quale è stato girato uno dei film di maggiore successo della storia del cinema: Lawrence d’Arabia, con il celebre Peter O’Toole nei panni del protagonista e Omar Sharif nelle vesti dello šarīf ʿAlī ibn al-Kharīsh. Già con solo questa informazione possiamo fare una riflessione importante: šarīf in arabo è sia un titolo che un nome proprio. Il suo significato letterale è ‘nobile’, perché deriva dal verbo šarufa, cioè ‘essere illustre, nobile, distinto’. Non c’è da stupirsi, quindi, che una parola con un significato così bello e benaugurale sia diventata un nome proprio.
Ma šarīf in quanto titolo risale all’Islam delle origini, quando era conferito ai discendenti del Profeta. Nei secoli passò poi ad essere un incarico di grande prestigio, corrispondente in qualche modo a missioni di governatorato e di amministrazione territoriale. Quindi, alla fine, possiamo dire che lo sceriffo di origine inglese e quello di origine araba hanno assunto tratti comuni, nel tempo, e in luoghi lontanissimi nello spazio. Pensate un po’ ad incontrare oggigiorno in una sperduta contea statunitense uno sceriffo di nome Sharif!