Albione

al-bió-ne

Significato Gran Bretagna, o Regno Unito, o Inghilterra, o Isole Britanniche

Etimologia dal latino Albion, nome della Gran Bretagna.

  • «Venerdì sarà di ritorno in Sicilia dalla nebbiosa Albione.»

Per considerare questa parola dobbiamo passare da una domanda: per quale motivo, per indicare la Gran Bretagna in contesti abbastanza elevati, si dice ‘Albione’? Di solito non sentiamo l’urgenza di pescare nomi celtici, germanici o latini per indicare posti che hanno i loro bei nomi moderni, noti e funzionali. C’è qualcosa di speciale negli equilibri di questo nome o no?

Partiamo dal semplice rilievo generale che i nomi alternativi dei posti piacciono.
A volte le alternative piacciono semplicemente perché sono un vezzo, una preziosità, un piccolo sfoggio d’insolito — come quando diciamo Paese del Sol levante invece di ‘Giappone’. Questo loro essere meno scontati, volendo, risponde a una funzione: richiede una piccola decodifica del testo a chi lo legge, e questa richiesta crea complicità fra chi legge e chi scrive. Poi ovviamente piacciono anche perché permettono di evitare le ripetizioni, una bizzarra impellenza che a una duplicazione rende preferibile qualunque alternativa stramba (il capoluogo meneghino per ‘Milano’, la città orobica per ‘Bergamo’ e via dicendo).

In questo panorama, il nome di Albione (accompagnato dall’aggettivo ‘albionico’) si stacca in maniera particolare.
Ha un’origine antica: si trova usato da geografi greci secoli prima di Cristo, e in latino troviamo il nome Albion. Forse ha un’origine celtica, dopotutto il popolo dei Britanni era celtico, ma era percepito (e forse è davvero) legato ad albus, bianco, magari in riferimento alle scogliere bianche del sud-est, il punto più vicino al continente. Ma sono ricostruzioni complesse da saggiare. Ad ogni modo, durante la tarda antichità e il primo medioevo si assesta specificamente a indicare proprio l’isola della Gran Bretagna. A differenza di altri nomi del suo genere, non è episodico e non ha un’aria fatua: appartiene a un registro evidentemente elevato, con una vocazione letteraria e ironica sviluppata e strutturata nei secoli — anche grazie a un’espressione maliziosa di grande e longeva risonanza europea.

Sembra che in francese si inizi a parlare di ‘perfida Albione’ (la perfide Albion) già nel Cinquecento, forse addirittura prima, ma è dalla fine del Settecento e con Napoleone che la popolarità di questa dicitura esplode nel continente — e arriva fino a noi oggi, passando in particolare per il volano della retorica fascista, che l’amava molto. Oggi si continua a parlare di ‘perfida Albione’ nei casi in cui si voglia esprimere un sentimento antibritannico in maniera paludata (sentimento che gira sempre, e che continua a valere il solito tanto al chilo), ma anche quando lo si voglia disinnescare con ironia. Così il prozio ristoratore, commentando la notizia scandalistica del tabloid sul cibo italiano, si lancerà in una tirata contro la perfida Albione, ma noteremo come le torme vacanziere della perfida Albione gli piacciano molto. Ad ogni modo, è un’espressione che ha contribuito a conservare fresco il nome di Albione.

Oltre al fascino comune del preziosismo, ‘Albione’ ha anche un altro vantaggio piccolo ma assolutamente unico. La Francia è la Francia, la Germania è la Germania, ma quella cosa là oltre la Manica come si chiama? Abbiamo il vezzo di chiamarla Inghilterra, anche se l’Inghilterra è solo una porzione del Regno (un po’ come l’Olanda è una porzione dei Paesi Bassi), e guai a dirlo con gente di Galles, Scozia e Irlanda in giro. (Comprensibile, proviamo ad andare a Trieste e dire che sono friulani invece che giuliani…)
Potremmo chiamarla Gran Bretagna, ma questa sarebbe tecnicamente solo l’isola più grande dell’arcipelago. Le Isole Britanniche al contrario comprendono anche tutta l’Irlanda, troppa grazia. Dovremmo dire ‘Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord’, ma non scherziamo, è troppo lungo, basta ‘Regno Unito’ per indicare lo Stato — ma è un nome dall’aura un po’ fiscale, oltre che tanto generico, composto di due termini ordinari e poco distintivi: può non soddisfare. In questo caos onomastico, Albione arriva col suo bel piglio letterario e ci toglie le castagne dal fuoco senza un pensiero in più: «Temperature da record in Ingh… In Gran… nella Terra d’Albione».

Ma oggi Albione indica l’isola maggiore dell’arcipelago? Comprende i confini completi del regno, inclusa Gibilterra, Sant’Elena e tutti i territori d’Oltremare? Si stringe sull’Inghilterra? O sfuma un minestrone senza pretese, conscio che comunque si sa grossomodo di che parte di mondo parla? È una parola letteraria, aristocratica: non lo sa, non gliene importa né lo dà a vedere. Le basta l’eleganza.

Parola pubblicata il 09 Agosto 2022