Stravizzo

stra-vìz-zo

Significato Gozzoviglia, eccesso nel mangiare e nel bere

Etimologia dal croato zdravica ‘brindisi’, giunto in italiano attraverso il veneziano.

Per quanto sia un’associazione popolare, lo stravizzo e gli stravizzi non nascono da ‘vizio’, ma arrivano dai Balcani.

Il termine croato ‘zdravica’, nel momento in cui entra in contatto coi veneziani (parliamo del XV secolo), non ha solo il significato di ‘brindisi’, ma anche di ‘festa’. Così, nel suo passaggio dal Veneto alla Toscana, prende la forma ‘stravizzo’ diventando il convivio allegro. Una certa parte della fortuna di questa parola è dovuta all’Accademia della Crusca, che chiamò così il giocoso convito che organizzava ogni anno, durante il quale veniva letta la ‘cicalata’, un’orazione burlesca (non scordiamo che la Crusca nasce con una forte componente goliardica).

L’accostamento a ‘vizio’ ha senza dubbio giocato un ruolo importante sia nel consolidamento di questa parola nella nostra lingua (infatti ha tutto l’aspetto di una parola nostrana), sia nella successiva evoluzione del suo significato: dal poco censurabile convito diventa infatti la crapula, la gozzoviglia in cui si eccede sia col cibo sia col vino - in maniera ben viziosa. Per questo parliamo di quanto sia difficile rimettersi in forma dopo gli stravizzi delle feste, del cugino ingordo sempre dedito a stravizzi, e si anela alla vacanza in cui ci si dedicherà studiosamente allo stravizzo.

Quindi ‘stravizio’ è scorretto? No, è una parola diversa. Si tratta di un adattamento ulteriore di ‘stravizzo’, che lo lega definitivamente al vizio - ma in generale: quella dello stravizio è un’incontinenza che non si ferma alla gola, un’intemperanza che si attaglia a ogni piacere dei sensi.

Parola pubblicata il 01 Febbraio 2017