Etimologia dal latino suggestio ‘suggerimento’, derivato di suggèrere letteralmente, ‘portare sotto, composto di sub- ‘sotto’ e gèrere ‘portare’.
Di rado capita di trovarsi davanti a parole di questa importanza e di questa forza.
Questa parola la possiamo immaginare in una diramazione di altre parole sorelle (suggerire, suggerimento, suggestivo). Tutte queste parole scaturiscono dal suggèrere latino, un verbo dal significato essenziale, cioè ‘portare sotto’. Tale significato - che pure ci pare generico - si riflette con eloquenza nella diramazione di parole che vedevamo. Se ti suggerisco una soluzione, ecco che mi vedi porgertela sotto il naso, e se tu dovessi ‘guardare’ un suggerimento sicuramente abbasseresti lo sguardo davanti a te. Analoga ma differente è la riflessione sul suggestivo e soprattutto sulla suggestione.
Ora, la suggestione, sui dizionari, la troviamo descritta come un condizionamento psichico, un processo per cui una forza esterna si impone su una mente, in maniera occulta, surrettizia, determinandone convinzioni, volontà, comportamenti. Esempio classico, la suggestione ipnotica. Ma possiamo pensare alla suggestione di un guadagno facile che ci porta a fare un investimento poco accorto, come anche a uno spettacolo teatrale suggestivo che ci instilla un pensiero nuovo. In tutti questi casi, la suggestione non agisce su circuiti razionali, ma entra figuratamente dal basso - da un basso che evita la nostra analisi, e che risale poi a cuore a mente.
Il valore della suggestione è ambivalente: chi sia facile alla suggestione si trova forse disarmato davanti a influssi su cui si dovrebbe vigilare; d’altro canto la capacità di abbandonarsi alla suggestione può permettere esperienze che altrimenti non ci potrebbero arricchire. Se è importante deflettere suggestioni serpentine, la suggestione del tramonto non ci deve trovare scettici.
Di rado capita di trovarsi davanti a parole di questa importanza e di questa forza.
Questa parola la possiamo immaginare in una diramazione di altre parole sorelle (suggerire, suggerimento, suggestivo). Tutte queste parole scaturiscono dal suggèrere latino, un verbo dal significato essenziale, cioè ‘portare sotto’. Tale significato - che pure ci pare generico - si riflette con eloquenza nella diramazione di parole che vedevamo. Se ti suggerisco una soluzione, ecco che mi vedi porgertela sotto il naso, e se tu dovessi ‘guardare’ un suggerimento sicuramente abbasseresti lo sguardo davanti a te. Analoga ma differente è la riflessione sul suggestivo e soprattutto sulla suggestione.
Ora, la suggestione, sui dizionari, la troviamo descritta come un condizionamento psichico, un processo per cui una forza esterna si impone su una mente, in maniera occulta, surrettizia, determinandone convinzioni, volontà, comportamenti. Esempio classico, la suggestione ipnotica. Ma possiamo pensare alla suggestione di un guadagno facile che ci porta a fare un investimento poco accorto, come anche a uno spettacolo teatrale suggestivo che ci instilla un pensiero nuovo. In tutti questi casi, la suggestione non agisce su circuiti razionali, ma entra figuratamente dal basso - da un basso che evita la nostra analisi, e che risale poi a cuore a mente.
Il valore della suggestione è ambivalente: chi sia facile alla suggestione si trova forse disarmato davanti a influssi su cui si dovrebbe vigilare; d’altro canto la capacità di abbandonarsi alla suggestione può permettere esperienze che altrimenti non ci potrebbero arricchire. Se è importante deflettere suggestioni serpentine, la suggestione del tramonto non ci deve trovare scettici.