Voltagabbana
vol-ta-gab-bà-na
Significato Che cambia idea, opinione o fazione con facilità per utilità personale
Etimologia composto di voltare e gabbana.
Parola pubblicata il 14 Marzo 2018
vol-ta-gab-bà-na
Significato Che cambia idea, opinione o fazione con facilità per utilità personale
Etimologia composto di voltare e gabbana.
Parola pubblicata il 14 Marzo 2018
Il voltare idea, opinione o fazione è un atto della sfera morale; ma in molte parole e locuzioni viene volentieri significato con l’immagine di un mutamento materiale, concretissimo.
Ora, perché questo espediente retorico funzioni e sia incisivo, la metafora che vuole significare quel cambiamento morale deve riguardare un elemento materiale che porti il segno di un’idea, di un’opinione, di una fazione. Pensiamo alla faccia (in latino facies significa addirittura ‘aspetto esteriore, sembianza’): proprio sul cambiamento della faccia e della direzione verso cui è volta si ripercuote il cambiamento del pensiero o del sentimento che troviamo nel ‘voltafaccia’. Pensiamo al trasparente ‘voltare bandiera’. Ma soprattutto pensiamo a quella varietà di abiti (tendenzialmente soprabiti) che per foggia, colore, decorazioni che rappresentano un’appartenenza, o semplicemente per il loro essere involucro esterno ed evidente della persona, si prestano a metafore del genere: la giubba, la casacca, la gabbana ci consegnano il voltagiubba, il cambiare casacca, il voltagabbana.
Nel voltagabbana c’è appunto una questioncina preliminare da sciogliere: che diavolo sarebbe questa gabbana che proditoriamente egli volta? La gabbana (o gabbano) è un tipo di cappotto che con vari mutamenti ha attraversato i secoli dal medioevo ai nostri giorni - e che proprio come cappotto e cappa nasce dal nome arabo qabā’. Ad ogni modo si dice voltagabbana chi per convenienza e opportunismo cambia facilmente idee e fazioni, così come si cambierebbe un soprabito. L’utilità personale, per il voltagabbana, vince con disinvoltura ogni lealtà. Così notiamo come il dibattito sui voltagabbana in parlamento sia vecchio come il parlamento stesso, ci guardiamo dall’appoggio di un collega voltagabbana che potrebbe venire meno a ogni cambiar di vento, e difficilmente perdoniamo l’amico che fa il voltagabbana a Risiko.
Il cambiar d’abito è un gesto simbolicamente denso: vi s’intrecciano novità e freschezza, dichiarazioni d’identità, adesioni a ideali. Nel voltagabbana - parola lunga il tempo di sfilarsi un cappotto e metterne un altro - prende il colore speciale di un’inclinazione proditoria a cuor leggero.