Clone

cló-ne

Significato Organismo geneticamente uguale ad un altro, ottenuto senza fecondazione

Etimologia dal greco: klōn ramoscello.

Concetto tutt’altro che semplice.

Quale è l’identità di un albero? Se ne separi un ramo e lo ripianti o lo reinnesti, questo è un nuovo individuo? È da questa immagine, dalla talea, che nasce il concetto di clone come lo intendiamo noi.

Il clone è la copia genetica perfetta di un individuo. E se è nel patrimonio genetico che risiede l’identità di un vivente, il clone genera un insieme di viventi che hanno la stessa identità. Diversa ‘ipseità’ - cioè esisterà comunque un ‘proprio questo individuo’ -, ma identica identità.

Il patrimonio genetico è un patrimonio informatico, perciò è stato giocoforza estendere la clonazione all’ambito delle tecnologie informatiche: si sente spesso parlare di carte di credito clonate, di software clonati - e forse con migliore immediatezza questi ci danno la dimensione della comunanza di identità fra cloni.

Risalendo verso gli aspetti più cruciali, la clonazione ci riesce qualcosa di spaventoso: la rapportiamo subito l’eventualità della clonazione umana, al pasticcio coi geni. Spavento non ingiustificato. Se clonare un fegato potrebbe schiudere le porte di cure miracolose, sono pur sempre in gioco problemi identitari, cioè problemi profondi, viscerali, assiologici, che per essere affrontati richiedono una vasta saggezza.

Parola pubblicata il 17 Novembre 2012