Reticente

re-ti-cèn-te

Significato Che tace nascondendo quello che sa

Etimologia dal latino: reticere, composto di re indietro e tacere.

Parola elegante, e di grande precisione: la reticenza è il silenzio di chi sa ma non vuole dire - per interesse, per timore. È proprio in questa precisione che sta la sua forza comunicativa, definendo da sola l’intera azione complessa del trattenere tacendo. È possibile anche un uso generico, nel senso di indicare vagamente chi non parla volentieri di qualcosa, ma perde molto.

Classicamente sarà reticente il testimone quando, interrogato, non dice ciò che ha visto o sentito; durante la cena, uno dei convitati potrà essere reticente a raccontare questioni di famiglia; durante il negoziato le parti, sospettose, stenderanno pantani di reticenze, rendendo difficile giungere all’accordo.

Da non confondere con ‘renitente’, cioè chi non vuole ottemperare alla volontà altrui: questi due concetti, sebbene si possano embricare, sono ben distinti.

Parola pubblicata il 06 Dicembre 2012