Asfalto

as-fàl-to

Significato Conglomerato di calcare impregnato di bitume, che può essere sia naturale sia artificiale

Etimologia dal greco: àsphaltos, composto di a privativa e sphallo vacillare, cadere.

Questo particolare tipo di roccia bituminosa si presta bene come materiale da costruzione: è adatta ad impermeabilizzare superfici, ed è molto solida. In questo senso “non cade”. Il suo uso massiccio per pavimentare le strade risale al XVIII secolo, ma notiamo che la composizione naturale di questo conglomerato è stata raffinata, creando impasti con caratteristiche più adatte all’uso particolare che se ne vuole fare - magari rendendolo capace di drenare meglio l’acqua, o migliorando le caratteristiche di aderenza che offre alla ruota. Oggi, nella nostra vita, l’asfalto è una presenza costante.

Quell’interminabile striscia nera non fa che trasmetterci sensazioni, se non emozioni, anche se è molto discreta e silenziosa. Pensiamo a quando viene posato e pressato dall’asfaltatrice, quando è bollente e semifluido, o a quando sotto la canicola d’agosto riverbera miraggi d’acqua e trema nell’aria che arroventa, pensiamo a come ci entra nel naso: ricorda un Nero d’Avola fortissimo. Pensiamo all’odore di strada bagnata, a quando l’asfalto conserva pozze larghe che riflettono gli edifici e il cielo. Pensiamo al gelo che trasmette d’inverno, e alla sensazione di pace un po’ timorosa che dà sedersi su una lingua d’asfalto deserto. Pensiamo allo stupore di quando vediamo voragini aprirsi nell’asfalto, allo stupore di quando ciò-che-non-cade cade.

L’asfalto è eloquente: anche chi non sa guardare che in basso, nell’asfalto - terra senza sporco di terra - trova un quaderno nero di lavagna liscia, appena segnata di bianco, che spiega la banalità di un cadaverino distrutto, e i molti rapidi moti degli umani che si separano dal fango.

E poi ha un suono bellissimo. Asfalto.

Parola pubblicata il 01 Maggio 2013