Commendare

com-men-dà-re (io com-mèn-do)

Significato Affidare, raccomandare, lodare

Etimologia dal latino: commendare dare in custodia, composto di cum intensivo e mandare affidare.

Parola marginale, nel vocabolario comune, che però riserva poteri immensi a chi la voglia usare.

Il tono è quello, nobile, degli ordini monastici e cavallereschi - in cui a lungo è sopravvissuta la figura del commendatore - ma allo stesso tempo trasmette delicatezza e tepore. Ad una chiassosa cena in cui ognuno porta qualcosa, nell’atto di stappare una bottiglia si può domandare chi è che ha commendato quel vino; durante delle compere ad una fiera, si può commendare un proprio acquisto costoso e ingombrante agli amici che sono venuti in macchina - lo recupererai poi; al fratello o all’amore in partenza si può commendare un libro prezioso, un proprio anello, un bacio, che ci restutirà quando sarà di ritorno.

Lo stesso commendatore può essere genericamente la figura di chi raccomanda qualcosa o qualcuno, di chi ce ne dà l’affidamento o ne assicura il pregio (non solo l’alto dignitario di un ordine cavalleresco); la commenda può essere un prestito che strizzando l’occhio si intende prestato per sempre; qualcosa di commendevole è qualcosa di lodevole, pregevole, colorato da un tono rétro e garbato.

Parola pubblicata il 10 Maggio 2011