Coprifuoco

co-pri-fuò-co

Significato Divieto di stare fuori casa dopo una certa ora

Etimologia composto di copri e fuoco. Chi l’avrebbe mai detto, eh?.

“Io torno a casa quando diavolo mi pare!” “No, signorino, il coprifuoco è alle 11” “Grrr!” ed esce sbattendo la porta di casa. Oppure “Favorisca i documenti. Che cosa ci fa fuori durante il coprifuoco?” “Ma veramente io…” e fuga rocambolesca.

In realtà, ai tempi, era qualcosa di piuttosto diverso.

Infatti il coprifuoco era il divieto di tenere accesi fuochi con fiamma viva oltre le ore serali, per evitare incendi notturni che, in momenti storici in cui le case erano costruite completamente in legno, spesso potevano ridurre a relitti carbonizzati e fumiganti quartieri interi, se non intere città.

Questa prima imposizione di ordine pubblico, raggiunta l’era delle case di mattoni e dei fornelli a gas, si è tradotta in un’imposizione d’ordine astratta, che nel coprifuoco come lo conosciamo oggi ha trovato la sua espressione più comune.

Ma la tradizione del coprifuoco, alle volte, non si spenge mai del tutto: a Winchester, in Inghilterra, la campana che annuncia il coprifuoco da una torre su High street suona ancora quotidianamente alle 20 in punto - e in novecento anni, si dice, non ha mancato il rintocco una sola volta.

Parola pubblicata il 13 Luglio 2011