Corvée

Due sono gli ambiti in cui viene solitamente appresa questa parola: nello studio della storia feudale a scuola e durante il servizio militare. Proprio per questo è vastamente nota - oltre a risultare vivace e davvero utile.

La corvée, nell’ordinamento feudale, era il servizio che il suddito poveraccio doveva tributare periodicamente al suo signore. E per ‘servizio’ si intende lavoro bestiale - ovviamente gratuito. Già questo ci dice tanto sui colori di questa ‘opera richiesta’. Completa il cerchio la forte esperienza della corvée quale servizio di fatica senz’armi assegnato dai superiori ai soldati.

Figuratamente, la corvée (anche nota come ‘corvata’ in riferimento a quella feudale e ‘corvè’ negli altri casi) diventa qualunque lavoro ingrato e di pesante fatica a cui non si può sfuggire. Il fatto che nasca come compito resta evidente nella normale espressione ‘essere di corvée’. Quindi a notti alterne i genitori sono di corvée per curare i pianti del bambino; fra colleghi dello stesso ufficio ci si domanda chi sia di corvée oggi per la mansione più detestata; gli amici non sfuggono alle corvée dei traslochi di altri amici.

Anche questa una parola gagliarda, che nasce tragica ma vive ironica.