Guardare alla propria vita come un continuo susseguirsi di momenti in cui il mazzo di fiori delle nostre possibilità debba essere mutilato finché non ne resti uno solo è tragico. Porre attenzione alla propria vita come ad una dolorosa e continua potatura d’orizzonti è sciocco.
Prelude al rimpianto. Al rimorso. All’angoscia.
Non si crea una buona storia dannandosi l’anima ad ogni bivio e affogando nei “se…” mentre -cesoie in mano- si tagliano strade e ponti. Non si crea una buona storia di sé, della propria vita.
Dopotutto, un fiore singolo si può prendere da un mazzo sfilandolo delicatamente con due dita.
Guardare alla propria vita come un continuo susseguirsi di momenti in cui il mazzo di fiori delle nostre possibilità debba essere mutilato finché non ne resti uno solo è tragico. Porre attenzione alla propria vita come ad una dolorosa e continua potatura d’orizzonti è sciocco.
Prelude al rimpianto. Al rimorso. All’angoscia.
Non si crea una buona storia dannandosi l’anima ad ogni bivio e affogando nei “se…” mentre -cesoie in mano- si tagliano strade e ponti. Non si crea una buona storia di sé, della propria vita.
Dopotutto, un fiore singolo si può prendere da un mazzo sfilandolo delicatamente con due dita.