Drone
dró-ne
Significato Aeromobile senza pilota a bordo; nome inglese con cui si indica un accordo o una nota continua di accompagnamento
Etimologia nel primo caso, dall’inglese drone fuco; nel secondo, voce inglese imitativa.
Parola pubblicata il 03 Luglio 2015
È una parola molto in voga, di questi tempi, soprattutto perché la tecnologia di aeromobili pilotati da remoto si è aperta alla grande massa. La suggestione di un aeromobile che viaggi senza pilota a bordo è piuttosto risalente: pensiamo agli attacchi ottocenteschi da parte dell’Austria su Venezia, compiuti tramite mongolfiere cariche di bombe abbandonate alle correnti. Ma la tecnologia di un aeromobile effettivamente pilotabile senza un pilota a bordo è stata conquistata nel ‘900 inoltrato: è nel 1946 che, in inglese, appare la parola ‘drone’ col significato di aereo radiocomandato; fino a quel momento aveva il semplice significato di ‘fuco’, cioè di ape maschio - e al massimo, poiché i fuchi non fanno miele, arrivava a significare ‘pigro, sfaticato’ (ma è una diceria, in realtà si danno un sacco da fare); non è però cristallino, a parte il riferimento all’insetto volante, il perché sia stato scelto proprio il nome del fuco per descrivere questo tipo di aeromobili: probabilmente il nesso è da ricercare nel fatto che il fuco è un elemento dell’alveare più sacrificabile rispetto alle controparti femminili - proprio come lo è un aeromobile senza pilota rispetto a uno con umani a bordo. Oggi il drone è un velivolo versatile di cui si fa largo uso, buono sia per missioni militari, sia per spettacolari riprese aeree. Questa voce inglese, in Italia, ha serenamente perso la sua pronuncia originaria, prendendone una italianissima.
Completamente diverso è il secondo caso. Il gergo musicale supera con facilità le barriere nazionali e linguistiche, e ‘drone’ (stavolta con pronuncia inglese) ha un peculiare significato anche in questo campo - cioè quello di una nota o di un accordo continuo di accopagnamento, che suscita diversi effetti. In musica classica sono celebri quelli dello ‘Scherzo’ della Pastorale di Beethoven e del ‘Finale’ della sinfonia 104 di Haydn Nell’Europa continentale, per la verità, questo tipo di suono è meglio noto come ‘bordone’ (bourdon in francese, bordon in spagnolo e via dicendo). Ad ogni modo, con questo significato, sia ‘drone’ sia ‘bordone’ sembra che abbiano la medesima origine: un’origine imitativa, che richiama proprio un suono basso e continuo.