Giacobino
Parole semitiche
gia-co-bì-no
Significato Rivoluzionario in generale; più in particolare che aderisce al gruppo politico parigino antimonarchico dei giacobini, formatosi nel 1789; chi sostiene idee estremiste con faziosità
Etimologia dal francese jacobin, derivato dal latino medievale Jacobus, a sua volta dall’ebraico Ya’akob, nome del patriarca biblico Giacobbe.
Parola pubblicata il 09 Aprile 2021
Parole semitiche - con Maria Costanza Boldrini
Parole arabe, parole ebraiche, giunte in italiano dalle vie del commercio, della convivenza e delle tradizioni religiose. Con Maria Costanza Boldrini, dottoressa in lingue, un venerdì su due esploreremo termini di ascendenza mediorientale, originari del ceppo semitico.
Parigi, 28 luglio 1794: Maximilien de Robespierre saluta questo mondo, chino sulla quella stessa ghigliottina che aveva decapitato tanti suoi oppositori politici o presunti tali durante il regime del terrore.
Robespierre, anche detto l’Incorruttibile, è passato alla storia per essere stato un esponente di spicco del club dei giacobini. Questo gruppo politico, che ebbe tanta parte nella Rivoluzione francese, deve il suo nome al luogo in cui stabilì il proprio quartiere generale: l’ex convento domenicano di Saint Jacobus in rue Saint Honoré. Il nome del convento conferì il soprannome di jacobins ai monaci domenicani e, transitivamente, anche ai rivoluzionari ‘amici della libertà e dell’eguaglianza’.
Di San Giacomo nel Vangelo ce ne sono due, entrambi apostoli di Gesù: Giacomo di Zebedeo, il Maggiore, e Giacomo di Alfeo, il Minore. Giacomo, o Iacopo, che dir si voglia, non è altro che un’alternativa al nome di Giacobbe, che in ebraico è Yaʿaqob.
Per capire il significato di questo nome bisogna riprendere il capitolo 25, versetto 24 della Genesi:
Il nome Ya’aqob deriva dalla parola aqeb che significa ‘tallone’, proprio perché egli teneva in mano il tallone del gemello. Aqeb pare derivare dal verbo aqav, che significa ‘tallonare, stare alle calcagna’, ma anche ‘soppiantare’. Infatti, Esaù, nel capitolo 27, versetto 36, si lamenta col padre Isacco:
Giacobbe non mantiene questo nome: verrà chiamato Israele nell’episodio della lotta con Dio, quando si sloga l’articolazione del femore, fatto che spiega come mai l’alimentazione kasher proibisca la consumazione delle carni che avvolgono il nervo sciatico degli animali macellabili.
Tornando ai giacobini, vale la pena fare una riflessione: se Giacobbe significa ‘colui che soppianta’, non è peregrino accostare l’etimologia del nome a quel che avvenne con la monarchia francese. Essa fu effettivamente soppiantata dalla rivoluzione, sradicata. Tuttavia, i giacobini, invece di tenerla per il tallone come Giacobbe aveva fatto con Esaù, la tennero per i capelli, perché la testa mozzata del re potesse essere mostrata a tutto il popolo parigino raccolto attorno alla ghigliottina.
Luigi XVI forse avrebbe volentieri scambiato la sua corona per un piatto di lenticchie…